Nel Palasparti senza spettatori fatica più del previsto la Raffaele Lamezia al cospetto della giovane Tonno Callipo

Vittori al quinto set per i gialloblu, e primo punto in campionato così per gli ospiti, mentre per i padroni di casa non muta più di tanto la classifica

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    RAFFAELE LAMEZIA – TONNO CALLIPO CALABRIA 3-2 (26-28, 25-15, 27-29, 25-18, 15-3)

    LAMEZIA: Lo Riggio 6, Graziano (L), Citriniti 14, Pasciuta 13, Esposito 2, L. Ferraro, Porfida 21, Butera  11, Mancuso, Piccioni 7, M. Sacco (L), Procopio, Mafrici. ALL: A. Ferraro.
    VIBO VALENTIA: Montesanti 1, Bonanno, Raffaele 12, Morelli 2, Vivona 3, Palmieri 8, Salmena 22, Sorrenti, Barbera 18, Paradiso 6, Di Renzo, Barbuto (L), Cugliari (L). ALL: S. Amerato.
    ARBITRI: Venuti Maurizio (1°) e Molino Marco (2°) entrambi della provincia di Messina.

    Nel Palasparti senza spettatori fatica più del previsto la Raffaele Lamezia al cospetto della giovane Tonno Callipo, che fino ad ora in campionato non aveva vinto mai neanche un set. A rompere l’incantesimo i giovani della cantera giallorossa ci riescono alla penultima giornata del girone d’andata, conquistando primo e terzo parziale solo ai vantaggio, pagando dazio per lo sforzo in secondo, quarto e sopratutto quinto set.
    Primo punto in campionato così per gli ospiti, mentre per i padroni di casa la vittoria al quinto set non muta più di tanto la classifica, con i gialloblu in ottava posizione distanti 8 punti sia dalla zona play off che da quella play out. 

    «È stata una partita non giudicabile resa ancora più pesante dall’assenza del pubblico. – afferma Salvatore Torchia dello staff tecnico lametino – I complimenti vanno solo ai giovani della Tonno Callipo che senza aver nulla da perdere hanno messo il cuore e qualcos’altro in campo. Noi dobbiamo fare Mea culpa perché, nonostante la dedizione al lavoro dello staff tecnico, paghiamo a caro prezzo il periodo di inattività e probabilmente dobbiamo rivedere più di qualcosa nella linea di condotta generale. Qualche nota positiva da parte dei sempre verdi Piccioni e Porfida e, faccio un’eccezione parlando di un singolo, i miei complimenti vanno anche e soprattutto a Stefano Graziano che, chiamato in un ruolo non suo come quello del Libero, ha sfoderato una prestazione incoraggiante e questa era una cosa che desideravo da tempo. Il resto lo fa la cronaca di una partita surreale giocata in un vergognoso silenzio per lo sport lametino».

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