Apre il centro diagnostico polispecialistico Inail regionale, il completamento e la piena funzionalità entro fine marzo

In corso il reclutamento di 8 fisiatri, 14 fisioterapisti, 20 inferimieri, 14 oss, 1 logopedista, 2 terapisti occupazionali, con l'impiego settimanale di un dietista e farmacista per competenze specifiche

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA

    Un primo step, perché il completamento ed avvio delle attività complete non partirà prima di fine marzo, per il centro Inail all’interno degli stabili della Fondazione Terina a Lamezia Terme, dopo 20 anni di dichiarazioni, protocolli, intese ed annunci.
    Oggi il taglio del nastro, ma l’ufficialità era arrivata venerdì tramite una circolare che annunciava l’apertura della filiale di Lamezia Terme del Centro protesi di Vigorso di Budrio (anche se il numero di telefono fornito è quello degli uffici di Catanzaro): «A decorrere dal 15 gennaio 2018 è operativa, a Lamezia Terme, la Filiale del Centro protesi di Vigorso di Budrio, sita in Contrada Ficarella – Zona Industriale c/o Fondazione Mediterranea Terina Onlus. Il nuovo Polo riabilitativo di Lamezia Terme include il Centro diagnostico polispecialistico Inail regionale e l’Unità operativa complessa di riabilitazione intensiva dell’Asp di Catanzaro. La Filiale è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì».
    All’interno del sito Inail il centro, che occupa circa 10.000 mq, viene descritto dal 2013 fino ad oggi (con tanto di opuscolo online) con le funzioni di:

    • zona servizi generali
    • area medica
    • area riabilitativa con palestre e locali per terapie specifiche
    • officina con tutte le lavorazioni canoniche
    • zona radiologia e laboratorio di analisi cliniche
    • area ricerca
    • reparto degenza ordinaria
    • reparto di day-hospital per circa 50 persone (con 34 posti letto).

    Nonostante ciò non sono mancate le polemiche, anche perché forme ed impegni negli ultimi 20 anni son mutati attorno al centro che ora apre, ma con il reclutamento di personale ancora in corso da parte dell’Asp e dell’Inail: la struttura impiegherà 110 operatori, tra professionalità sanitarie, tecniche e amministrative, per la presa in carico degli infortunati sul lavoro, dei tecnopatici e degli assistiti del Servizio sanitario regionale – con disabilità congenite o acquisite di natura traumatica, oncologica o vascolare – attraverso la definizione di progetti protesico-riabilitativi personalizzati.
    Respinge le polemiche il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Perri: «sono state dette molte inesattezze, o fandonie in alcuni casi. La missione originaria è rimasta immutata, oggi inauguriamo la prima articolazione che è il centro specialistico regionale che accoglierà i tecnopatici, infortunati e popolazione che abbia subito incidenti sul lavoro, domestici, eventi traumatici che richiedono la necessità di impiantare delle protesi. Accanto parte una struttura di riabilitazione che prepara il paziente all’uso delle protesi».
    Questo primo passo riguarda così il centro medico polispecialistico regionale Inail, preludio all’inaugurazione complessiva del centro che dovrebbe aprire entro il 30 marzo, ovvero con il completamento delle procedure strutturali (gli arredi aggiudicati dovrebbero essere consegnati entro metà febbraio), e le assunzioni del personale di competenza Asp (8 fisiatri, 14 fisioterapisti, 20 inferimieri, 14 oss, 1 logopedista, 2 terapisti occupazionali, con l’impiego settimanale di un dietista e farmacista per competenze specifiche), la direzione sarà affidata alla facoltà di medicina fisica e riabilitazione dell’Università di Catanzaro (primario sarà così Iucco, potendo così poter attivare anche attività di tirocinio e collaborazione con l’ente di formazione universitaria).
    «Il bello di questo centro è che avrà all’interno tutta l’offerta che parte dalla riabilitazione intensiva, con 10 posti letto dedicati solo alla riabilitazione a ciclo continuativo», distingue Perri, «altra attività sarà la riabilitazione di tipo ambulatoriale. Quando l’Inail trasferirà le proprie competenze acquisite a Brudio il centro non sarà solo di riferimento meridionale, ma anche del resto del Mediterraneo o delle vittime di guerra. Per fare ciò però dovremmo essere tutti a remare nella stessa direzione, senza minimizzare o criticare l’avvio di una situazione che era in stallo da circa 20 anni. Certo, in due decenni son cambiati i contesti, nessuno aveva promesso un centro siderurgico o la Fiat, al paziente non interessa dove sia costruito l’impianto ma che sia adeguato alle sue esigenze».
    Giuseppe Lucibello, direttore generale Inal, in tal senso rimarca come «gli anni passati hanno visto necessità diverse: 20 anni fa c’era un paese che non disegnava bene il proprio futuro, oggi abbiamo un’Inail diversa che non è più solo un ente assicurativo ma è diventato anche il quarto centro di ricerca italiano. Non facciamo ricerca isolata, ma in rete con le università o le altre realtà sanitarie, ed il centro di Lamezia non avrà solo respiro regionale una volta entrato in moto mettere insieme più professionalità». Lucibello invita così i coregionale «ad abbandonare l’indolenza calabra e far emergere la volontà di costruire e credere in ciò che si fa».
    Per il parlamentare uscente Pino Galati si tratta di «una scommessa nel campo della diagnosi, riabilitazione e ricerca e un’opportunita per le giovani sturt up calabresi», ricordando «proprio l’emendamento presentato di recente da me e dal Presidente della Commissione parlamentare Lello Di Gioia e sottoscritto dai parlamentari calabresi evidenzia che ‘nell’ambito delle iniziative di investimento in start-up, per quanto concerne le aree della protesica e della riabilitazione, l’Inail valuta prioritariamente i progetti e le attività dei distretti produttivi e di ricerca correlati alle funzioni e competenze dei propri centri, protesici e riabilitativi, con particolare riferimento alle esigenze di sviluppo del polo integrato Inail-Regione Calabria di Lamezia Terme».
    Nel rispondere alle eventuali polemiche sull’ennesima inaugurazione in clima da campagna elettorale il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, ribadisce come il lungo iter effettuato arriverà ora a cavallo del rinnovo del Governo, con cui poi ridiscutere nuovamente la situazione della sanità calabrese, commissariata: «dopo 20 anni riusciamo a recuperare e dare vita ad un progetto di grande eccellenza, che riqualificherà i servizi sanitari regionali con respiro fuori dai confini regionali. Lo si è fatto a Lamezia proprio per il ruolo baricentrico, ma non a caso il completamento di tutto il polo arriverà dopo le elezioni nazionali per essere diviso da tale appuntamento. La Calabria ed i calabresi dovranno essere messi nelle condizioni di avere una sanità paritaria ad altre realtà del paese al di là dei colori politici di chi andrà a governare ora a livello nazionale ed il prossimo anno a livello regionale».
    Altra vicenda da risolvere, data la location, è quella dei lavori della Fondazione Terina, il cui destino da anni è in bilico per una legge regionale non attuata che vorrebbe il loro trasferimento in altri enti ed il mantenimento solamente delle attività di ricerca, dati i macchinari presenti ed attualmente non in piena attività e funzionalità.

    Mentre uno degli elicotteri del reggimento Sirio a poca distanza effettua le proprie esercitazioni attorno all’area che aveva ospitato Papa Benedetto XVI, proprio uno degli utenti che già utilizzano una protesi, Domenico Chirico, è chiamato a tagliare il nastro, dando il via al tour della struttura: parte della strumentazione è già collocata all’interno delle stanze, cartellonistica ed indicazioni del personale son già stati posizionati.

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