Francesco Dattilo, Laura Fazzari e Lina Leuci candidati per la provincia di Catanzaro di Potere al Popolo.

Domenica l'assemblea regionale, durante la quale sono stati ufficializzati i nomi dei candidati scelti dalle varie assemblee sui territori.

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    Dopo la costituzione anche nel territorio del Reventino e del Lametino, il percorso di Potere al Popolo ha visto domenica l’assemblea regionale, durante la quale sono stati ufficializzati i nomi dei candidati scelti dalle varie assemblee sui territori.
    «Il percorso partecipativo attuato ha permesso di scegliere le candidature nelle assemblee territoriali e di stabilire la candidatura, per la provincia di Catanzaro, di Francesco Dattilo al collegio uninominale della Camera dei Deputati, di Laura Fazzari al collegio plurinominale della Camera e di Lina Leuci al collegio uninominale del Senato, persone tutte provenienti dalle vertenze e dalle lotte sul nostro territorio, che si sono messe al servizio di un progetto ambizioso e rivoluzionario, che diventa strumento attraverso il quale il mondo sociale e politico che guarda a sinistra può ritrovare una casa comune, coerente nelle parole e nelle pratiche, capace di dare voce a quel pezzo di paese escluso, partendo appunto dai territori», si spiega nella nota stampa, «il programma con il quale ci presentiamo alle prossime elezioni politiche, consultabile sul sito www.poterealpopolo.org, è stato elaborato a partire dal contributo di circa 130 assemblee in tutta Italia e mette al centro, tra l’altro, l’abrogazione totale della riforma Fornero delle pensioni e del Jobs Act, l’aumento degli investimenti pubblici in sanità e istruzione, la fine delle privatizzazioni dei servizi e dei beni pubblici, la nazionalizzazione delle banche “da salvare” e migliori politiche di accoglienza dei migranti; solo per fare alcuni esempi, sono tutte proposte sostenibili grazie a una migliore e più equa progressività fiscale, ad una maggiore tassazione sulle multinazionali, sui patrimoni milionari e sulle pensioni d’oro, al taglio delle enormi spese militari e al ritiro dalle costose missioni militari».
    Il tutto passerà prima però dalla raccolta firme, essendo il nuovo movimento senza parlamentari uscenti.

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