Due diversi fronti ma nessuna soluzione per la fiera di San Biagio con in dubbio ogni evento pubblico

Si è cercato di aprire un dialogo per trovare eventuali spiragli tra le maglie burocratiche.

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    Il dato che si può ormai dare per certo è che la fiera di San Biagio non avverrà nei primi giorni di febbraio (al pari della Fieragricola, con l’Ente Fiera ufficialmente non si sa guidata da chi), eventuali sviluppi sono legati più ad ipotesi che a fatti attualmente concreti.
    Questa mattina, nell’incontro con le 2 diverse delegazioni sorte attorno all’evento, la componente della terna commissariale Maria Grazia Colosimo con accanto Laura Abramo in rappresentanza degli uffici tecnici ha provato a fare il punto della situazione, senza però spostarsi di molto dall’attuale decisione: senza un piano di sicurezza adeguato, e corrispondente alle indicazioni vigenti da giugno, nessuna autorizzazione per venditori ambulanti sarà rilasciata. Una presa di posizione che, non essendoci stati ufficialmente da via Perugini ulteriori atti, andrà ad inficiare ogni attività che comporti un numero elevato di persone su suolo pubblico.
    Tra tradizioni tra rispettare, ed anche mancato indotto economico sia per le casse del Comune che per esercenti e cittadini delle zone interessate, si è cercato di aprire un dialogo per trovare eventuali “spiragli” tra le maglie burocratiche.
    Da un lato la componente guidata dall’ex consigliere comunale Massimo Cristiano ha avanzato la proposta di fornire, tramite un proprio tecnico esterno che “doni” il piano da recepire (da capire in che modo, vista la contrarietà espressa dall’Abramo a firmare qualcosa di altrui produzione), una soluzione alla mancanza di un tecnico comunale con già esperienza nella redazione di tale piano. Le fiere son organizzate infatti dal Comune, che predispone gli ordini di servizio per la polizia locale, le ordinanze di viabilità, le concessioni del suolo pubblico agli ambulanti per la vendita, tutte competenze che anche in caso di “organizzazione privata” vanno comunque effettuate da via Perugini.
    In tale piega si inserisce la posizione dell’altra delegazione, quella partita dall’incontro di sabato organizzato dagli ex consiglieri Mimmo Gianturco e Francesco Ruberto, che invece suggerisce di emettere un’ordinanza apposita per Sam Biagio al fine di non perdere ulteriore tempo, non escludendo che la medesima possa anche rivedere il numero di venditori e strade coinvolte se fosse il principale motivo ostativo, e chiedendo così anche l’impegno tramite una nuova seduta del comitato provinciale per gli eventi pubblici di trovare un piano partecipato dalle parti che possa essere redatto insieme per superare la mancanza di eventuali carenze tecniche del Comune.
    La questione, oltre che immanente dal punto di vista temporale, è anche procedurale: l’attuale fase di stallo sulle soluzioni da intraprendere, e sulle responsabilità da indicare, si riproporrebbe nel medesimo modo anche per le fiere di San Pietro e Paolo e Sant’Antonio, anche se previste a giugno e quindi con maggiore tempo per potersi adeguare. L’eventuale “disparità di trattamento” tra eventi simili ma previsti in periodi e luoghi diversi del territorio ha però già generato malcontento da questa mattina sebbene solo a livello ipotetico, mentre eventuali spostamenti temporali avrebbero già riscontrato un’accoglienza migliore.
    Lavoro diverso, è stato garantito nell’arco dell’incontro, è già in atto per non compromettere per la sfilata dei carri a carnevale prevista attorno a corso Eroi di Sapri, ma in via Perugini le ultime decisioni di divieti e chiusure son arrivate quasi sempre impreviste ed improvvise nonostante atti propedeutici e precedenti non evidenziassero problematiche in atto.
    Se la circolare Gabrielli, e le indicazioni successive ministeriali, riguardano tutte le manifestazioni pubbliche, da capire se non ci potranno essere “sgradite” novità anche per ricorrenze religiose come le processioni (quelle di San Francesco e Sant’Antonio hanno numeroso seguito, e richiedono storicamente misure di sicurezza per viabilità) o eventi organizzati da privati come possano essere concerti o altri tipi di manifestazioni. La normativa in atto per altro prevede aspetti più facilmente prevedibili per alcuni tipo di eventi (come il numero massimo di persone ammesse in un’area determinata area, varchi d’accesso predefiniti, vie di fuga segnalate e prestabilite, etc) che per le fiere con ambulanti per strada (meno gestibili da quel punto di vista, mentre discorso diverso sarebbe la Fieragricola avendo un percorso prestabilito con ingressi ed uscite separati per poter monitorare l’effettiva affluenza in atto).
    Gi.Ga.

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