Sale a 15 il numero di candidati del territorio lametino in corsa per le elezioni politiche del 4 marzo

Quasi tutti con nuovi soggetti politici rispetto a precedenti esperienze

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    Sale a 14 il numero di candidati del territorio lametino in corsa per le elezioni politiche del 4 marzo.
    Ai nomi già annunciati in precedenza (Giuseppe D’Ippolito, Massimo Cristiano, Caterina Nero, Massimo Giulio Cario, Aquila Villella, Tonino Scalzo, Sebastiano Barbanti, Anna Maria Cardamone, Laura Fazzari, Francesco Dattilo) ora si aggiungono altri tasselli: correrà a Reggio Calabria tra i candidati di Forza Italia alla Camera per l’uninominale Franco Talarico (segretario regionale Udc), al Senato Uninominale con Leu a Catanzaro-Vibo Valentia è stata scelta Maria Antonietta De Fazio (ex coordinatrice Pd della sezione Primerano di Lamezia Terme).
    Capolista della Lega nei due collegi plurinominali della Camera in Calabria, “Nord” e “Sud”, è il coordinatore regionale dei salviniani Domenico Furgiuele.
    Al Senato nel collegio plurinominale torna il nome di Pino Galati, candidato oltre che in Calabria anche ad Avellino nell’uninominale, ed in corsa per Forza Italia ci sarà anche Valeria Fedele.
    Tra nuovi soggetti politici, nuovi apparentamenti, divorzi e new entry quasi tutti i candidati avranno sul proprio santino elettorale un logo diverso rispetto a precedenti esperienze. Se in tal senso “ha aiutato” l’ennesima diaspora del Pd (con la nascita di Leu, o il rientro sotto il logo del partito di Renzi di Aquila Villella che sia in consiglio comunale che in quello provinciale non faceva parte del gruppo democratico), eccezione è Giuseppe D’Ippolito, candidato a sindaco nel 2015 con i 5 Stelle e che sotto il simbolo dei grillini continua la propria avventura politica.
    C’è spazio anche per “sfide in famiglia” come quella tra Furgiuele con la Lega e Cristiano con Casapound, che son cognati e che nelle elezioni amministrative avevano anche avuto un percorso comune, salvo poi dividere le proprie strade politiche dopo la composizione della prima giunta Mascaro. In tale ottica l’Mtl sposa la causa di Casapound, dopo aver occupato posti opposti nell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Mascaro, con un altro risvolto: l’allora coordinatore regionale del movimento con simbolo la tartaruga, Mimmo Gianturco, venne defenestrato con l’accusa di aver condiviso alcune politiche comunali in tema di affidamenti del verde e sprar, ed oggi lo stesso movimento guidato da Di Stefano stringe alleanza con il movimento politico che in quella giunta aveva come deleghe proprio le politiche sociali e la gestione del verde pubblico.
    g.g.

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