Per danneggiamento aggravato condannati Claudio Paola e Umberto Egidio Muraca

Pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per Paola, e 1 anno e 4 mesi per Muraca, oltre al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile Giuliano Caruso, cui è stata riconosciuta una provvisionale di 10.000 euro.

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    Al Tribunale di Catanzaro si è concluso oggi il processo di primo grado celebrato con le forme del rito abbreviato nei confronti di Claudio Paola (difeso da Aldo Ferraro) e Umberto Egidio Muraca (collaboratore di giustizia, difeso da Enrico Tucci, oggi sostituito da Felice Bruni), accusati di estorsione ai danni dell’imprenditore Giuliano Caruso (costituito parte civile con l’avvocato Caliò), e di danneggiamento aggravato ai danni dell’abitazione della moglie dello stesso Caruso, avvenuti nel novembre del 2011.
    All’udienza di oggi, in cui erano previste eventuali repliche del Pubblico Ministero e dei difensori, la Pubblica Accusa ha chiesto di depositare ulteriori atti di indagine e verbali di dichiarazione rese da alcuni collaboratori di giustizia, richiesta alla quale si è opposto l’avvocato Aldo Ferraro che ha eccepito l’inammissibilità di quelle produzioni documentali trattandosi di atti che dovevano trovarsi nel fascicolo processuale già nel momento in cui agli imputati era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, e la cui mancanza è tale da renderli inutilizzabili senza possibilità di essere depositati successivamente avendo gli stessi chiesto il rito abbreviato sulla base del materiale probatorio all’epoca esistente.
    Tale opposizione difensiva è stata accolta dal Gup che, di conseguenza, non ha ammesso né la richiesta di produzione documentale formulata dal P.M., né l’ulteriore richiesta della Pubblica Accusa di attivazione dei poteri istruttori del Giudice perché fossero comunque acquisiti quegli stessi atti d’indagine.
    Il Gup di Catanzaro, Pizii, si è quindi ritirata in camera di consiglio e, all’esito, ha assolto Claudio Paola dal reato di estorsione che gli veniva contestato, condannando lui ed il collaboratore di giustizia Umberto Egidio Muraca per il solo danneggiamento aggravato alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per Paola, e 1 anno e 4 mesi per Muraca, oltre al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile Giuliano Caruso, cui è stata riconosciuta una provvisionale di 10.000 euro.

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