«Stop agli ingressi nel canile, via libera alle adozioni»

Sono i prossimi passi annunciati da Cristina Valeri, vice coordinatrice regionale del Movimento Animalista in Calabria.

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    Stop a nuovi ingressi nel canile di Lamezia Terne, ormai saturo, ed il via libera alla collaborazione con le associazioni per favorire l’adozione dei cani e quindi migliorare le condizioni di vita nella struttura, sono i prossimi passi annunciati da Cristina Valeri, vice coordinatrice regionale del Movimento Animalista in Calabria.
    «Dopo mesi di intense trattative e confronto nello spirito di una leale collaborazione istituzionale con le autorità competenti la Valeri – spiega – abbiamo ottenuto, così come peraltro già richiesto da alcune importanti realtà di volontariato del territorio, che le istituzioni preposte facessero un sopralluogo nel canile di Lamezia Terme, a seguito del quale è apparsa nella sua evidenza l’impossibilità di procedere con ulteriori ingressi nella struttura già satura. Infatti, come già denunciavamo da tempo, ipotizzare di affrontare l’emergenza del randagismo nel territorio lametino pensando a inserire nuovi cani nel canile (come previsto dalla delibera n. 2/2018) era una strada non percorribile considerando la situazione di sovraffollamento che lo contraddistingue da anni».
    La presa d’atto della drammatica situazione di sovraffollamento ha spinto Gianluca Grandinetti (responsabile della task force regionale) ad indire una riunione, cui hanno partecipato, per il Movimento animalista di Catanzaro, la viceresponsabile Provinciale Ilenia Aversa e Marco Madrigrano. «In questa sede – prosegue Valeri – è stato  preso in considerazione il suggerimento anche da noi a suo tempo avanzato, di consentire alle maggiori realtà di associazionismo locale l’ingresso nel canile affinché predispongano il necessario per poter avviare e seguire le pratiche di adozione dei cani attualmente ospitati. Ciò dovrebbe consentire nel breve/medio periodo un alleggerimento delle presenze attuali con conseguente miglioramento delle condizioni di vita degli animali. Rimangono comunque improcrastinabili e ineludibili l’adeguamento e l’ampliamento della struttura. Auspichiamo però che i soggetti istituzionali preposti non  consentano l’accesso al canile solo a determinate realtà a scapito di altre, considerate non legittimate a farlo, nel superiore interesse generale che è quello della soluzione del drammatico problema del randagismo. Perché ciò avvenga, infatti, è necessaria la massima inclusione nel progetto di tutti i soggetti che a vario titolo si interessano alle vicende del randagismo e non solo ad alcune di queste, dal momento che queste da sole, è evidente a tutti, nonostante l’impegno profuso negli anni con diligenza ed abnegazione non possono sostituirsi completamente alle istituzioni e scongiurare totalmente il fenomeno né a contenerlo in limiti accettabili. Siamo inoltre coscienti – conclude l’esponente del Movimento animalista -che questa iniziativa rappresenta un primo passo ma non è certamente risolutiva per la gravissima situazione e ci impegneremo a collaborare con il Comune e le altre istituzioni per ricercare insieme un progetto vincente che riduca drasticamente il fenomeno del randagismo, certi che saremo ascoltati».

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