Ti.Gi annuncia la volontà di non proseguire in proroga, rischio chiusura anche per il Teatro Grandinetti

Alla base l'annullamento della gara in sospeso che aveva visto il Tar pronunciarsi in favore dell'associazione rappresentata questa mattina da Francesco Grandinetti

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Dopo le strutture sportive, ed i teatri Umberto e Costabile, anche il Teatro Grandinetti rischia di trovarsi con le porte chiuse per vicende burocratiche comunali: superato il contenzioso legale, i servizi teatrali tornano ad essere motivo di contendere tra il Comune di Lamezia Terme e l’associazione Ti.Gi.
    Ieri gli uffici amministrativi hanno dato comunicazione della volontà di annullare il bando di gara in sospeso, in cui Ti.Gi era stata riammessa dal Tar Calabria come unica concorrente ammessa, sostenendo che alla basa dell’indizione della stessa non ci sarebbe dovuta essere una delibera di giunta ma una di consiglio comunale. A firmare l’atto non è più la dirigente Aiello, ma la Belvedere, da dicembre titolare del settore cultura oltre a quella già detenuta del settore legale, specificando anche come seconda motivazione che dei 3 teatri posti a base di gara ora solo il “Grandinetti” è attualmente disponibile.
    «Entrambe le ipotesi sono motivazioni già note al Comune, quindi in entrambi i casi stanno eludendo una sentenza del Tar», valuta Francesco Grandinetti, «si annulla una gara di un anno fa, avrebbero potuto evidenziare la nullità della gara redatta dal duo Aiello – Costanzo già in fase di udienza al Tar. Oltre che a noi che abbiamo 5 assunti, sono i cittadini a subire danni erariali avendo il Comune costi in più andando in fase di dibattimento legale, con la nomina di responsabile del procedimento nuovamente a Costanzo, ovvero colui che è stato ritenuto responsabile dell’errore in fase di gara».
    Grandinetti pone così un out out al Comune: «non vogliamo più fare proroghe, perché a questo punto sono illegittime non essendoci più una gara in essere. Abbiamo da maggio 2016 aggiunto servizi in più, gratuitamente, come i 4 addetti antincendio ed il responsabile per la sicurezza che garantiscono la possibilità di tenere le porte aperte del Teatro Grandinetti, che non erano previsti come servizi a pagamento nel contratto. Abbiamo oltre 22.000 euro di pagamenti in sospeso da giugno per ritardi della redazione delle determine, senza contare che sebbene la gara ora revocata prevedesse oltre ai servizi tecnici anche un’offerta di un cartellone di spettacoli, lo stesso sia stato curato nei fatti da Ama Calabria, esclusa da quelle gara, e Vacantusi, che non aveva partecipato, entrambi destinatari di finanziamenti regionali avendo dichiarato di avere la disponibilità triennale di strutture che erano ancora in gara di affidamento».
    Grandinetti reputa che «dispiace per i lavoratori che perderanno il proprio posto, ma è giunta l’ora che anche la Procura indaghi al meglio su questo sistema che perdura da tempo al Comune. Da parte nostra con l’avvocato Falvo continueremo le vie legali per l’elusione del giudicato», non escludendo un ritorno in politica tramite movimento civico «perché tutte queste vicende mi stanno facendo tornare a riflettere sulla necessità di riportare in discussione questi aspetti, ci son troppe angherie nei confronti dei cittadini dall’apparato burocratico».
    Oltre al danno poi le beffe: la stessa amministrazione comunale ha già impegnato i fondi necessari in favore di Ti.Gi. per coprire i servizi teatrali per i rimanenti appuntamenti delle stagioni di prosa previsti nel 2018 (atti che conseguenzialmente sarebbero da annullare), con il bando ora revocato che sarebbe scaduto a fine giugno in ogni caso, ed il cui annullamento ora si basa sulle medesime motivazioni che avevano portato già in precedenza la cancellazione della gara per la gestione dei parchi cittadini. Per questo motivo Grandinetti annuncia di voler incontrare il segretario generale ed i commissari per cercare di avere anche un loro parere ufficiale.

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