Per lavori straordinari effettuati alla piscina comunale l’Arvalia Nuoto costretta a dover rateizzare quanto dovuto al Comune per il 2017

Il debito complessivo di 19.475,85 euro sarà estinto in 8 rate, come da richiesta, di 2.434,48 euro ciascuna, da pagarsi entro la fine di ogni mese a partire dal mese di febbraio

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    Se fino ad oggi almeno la piscina comunale sembrava essere esente dal caos strutture sportive scoppiato a Lamezia Terme tra fine 2017 ed inizio 2018, da via Perugini si smentisce in parte anche questo assunto.
    L’ Arvalia Swimming & Fitness Club S.S.D. a.r.l., società che il 14 gennaio 2016 ha sottoscritto un contratto di concessione del servizio di gestione per i successivi 9 anni della piscina comunale di via De Sensi, dietro un pagamento di un canone annuale di 24.000 euro oltre Iva (soggetto ad adeguamento Istat nella misura del 100% a decorrere dal secondo anno di vigenza del contratto), risultava debitoria nei confronti del Comune di 19.475,85 euro.
    Tale cifra non è però frutto di negligenza, ma di lavori necessari e segnalati già a fine ottobre, quando la stessa società chiedeva «la rateizzazione in 8 rate mensili del versamento del canone 2017, in quanto per garantire la completa fruibilità dell’ impianto notatorio, nonché l’aggiornamento di certificazioni e omologazioni, si sono resi necessari ed improcrastinabili dei lavori di manutenzione straordinaria, lavori assolutamente urgenti e necessari per l’ acquisizione delle autorizzazioni da parte degli Enti preposti, autorizzati con determinazione n. 844 del 9.8.2016, pertanto ha delle difficoltà a pagare in un’ unica soluzione».
    Quattro mesi dopo si accetta di «stabilire che il debito complessivo di 19.475,85 euro sarà estinto in 8 rate, come da richiesta, di 2.434,48 ciascuna, da pagarsi entro la fine di ogni mese a partire dal mese di febbraio 2018» e che «in caso di mancato pagamento di tre rate anche non consecutive dello stesso anno solare, il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateizzazione e l’intero importo residuo è riscuotibile in unica soluzione».
    g.g. 

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