«La nomina della Tropea nel cda Lameziaeuropa un ennesimo tentativo di far cadere a pezzi quello che resta del Partito Democratico»

Reale rimprovera inoltre che la Provincia non ha ancora cambiato il parere illegittimo rilasciato sul Piano strutturale di Lamezia

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    Dopo il neo parlamentare 5 Stelle, Pino D’Ippolito, anche dall’interno del Pd si esprimono malumori sulla nomina di Mariolina Tropea all’interno del cda della Lameziaeuropa in quota Provincia.
    Se l’ente intermedio non ha esponenti lametini dopo lo scioglimento del consiglio comunale della città delle terme, Italo Reale reputa che la nomina sia «un ennesimo tentativo di far cadere a pezzi quello che resta del Partito Democratico» ricordando l’elezione della capogruppo del Pd in consiglio comunale a vicepresidente dello stesso quando si era in attesa delle decisioni sui report di commissione d’accesso, Prefettura e poi Ministero.
    «Tutto questo malgrado l’opposizione manifestata da tutto il partito di Lamezia (o dalla grande parte), da alcuni dirigenti regionali (compreso il non sempre felice Segretario Regionale) ma soprattutto dalla quasi totalità dei simpatizzanti del PD  che non capivano come fosse possibile farsi coinvolgere nel terzo scioglimento  degli organi Comunali a poche settimane dall’infausto evento», lamenta Reale, sebbene di tale vicenda non vi sia traccia nelle relazioni effettuate dagli organismi preposti.
    Reale dà però una lettura “calcistica”: «come il terzino che ha scommesso sull’altra squadra rinvia la palla sul centravanti avversario (Pino D’Ippolito) perché da solo, davanti alla porta, segni il gol e chiuda definitivamente la partita, il Presidente Bruno concede a 5 Stelle di prenderci a calci, impartendo a Lui lezioni di correttezza e senso delle Istituzioni. Quindi grazie compagno Bruno e nell’occasione ti ricordo che la Provincia non ha ancora cambiato il parere illegittimo rilasciato sul Piano strutturale di Lamezia».
    Psc che, intanto, da “hot topic” dei mesi scorsi dopo lo scioglimento è scomparso dal dibattito politico cittadino, anche per i tempi scaduti o ormai prossimi per la definitiva adozione.
    g.g.

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