Stabilizzazione Lsu/Lpu, il sindaco di Conflenti accusa la Regione di poca chiarezza e possibili danni erariali a spese dei Comuni

Intervento di Serafino Paola replicando alle affermazioni della deputata del Pd che aveva parlato di “polemica stucchevole delle Amministrazioni comunali” in merito alla problematica legata alla contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili.

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    «Proprio perché c’è in mezzo il destino di centinaia di persone in carne ed ossa che sarebbe opportuno esprimersi con il necessario rispetto di una verità che l’onorevole Bruno Bossio non può disconoscere essendo, insieme ai suoi compagni di partito del Consiglio e della Giunta regionale, artefice della confusione che ha completamente avviluppato il processo di stabilizzazione degli ex Lsu/Lpu calabresi» dichiara il sindaco di Conflenti, Serafino Paola replicando alle affermazioni della deputata del Pd che aveva parlato di “polemica stucchevole delle Amministrazioni comunali” in merito alla problematica legata alla contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili.
    «Invece di ribaltare, ingiustamente e con dichiarazioni fuori luogo, la responsabilità di questa drammatica situazione sui sindaci che non hanno prorogato i contratti – stigmatizza il primo cittadino di Conflenti – l’onorevole Bruno Bossio farebbe bene a compiere una serena quanto attenta disamina di tutto il percorso della cosiddetta stabilizzazione, avviato fin dal 2014 dalla Giunta Oliverio, per poi dare risposta, se può, ai molteplici interrogativi rimasti, ancora oggi, irrisolti».
    Paola contesta che «in 3 anni nulla è stato fatto per poter arrivare, entro il periodo massimo di contrattualizzazione a tempo determinato, ad una positiva conclusione del percorso di stabilizzazione. Prorogare oltre i 3 anni contratti di lavoro senza addivenire ad una successiva stabilizzazione può determinare, proprio per l’illegittima apposizione del termine, la condanna ad un indennizzo di natura pecuniaria con responsabilità di danno erariale»
    Si lamenta inoltre come «l’elenco dei precari, che andava approvato entro aprile di quattro anni fa ed a cui gli Enti interessati avrebbero potuto attingere ai fini della stabilizzazione, è stato invece elaborato solo da qualche mese senza, tra l’altro, definire un ordine di graduatoria», chiedendosi «perché si è aspettato il 9 gennaio 2018 per presentare, al tavolo tecnico tenutosi presso la Prefettura di Catanzaro, una proposta di legge della Giunta regionale che dovrebbe consentire di contrattualizzare gli ex-Lsu/Lpu presso Enti locali che dispongono di posizioni vacanti in organico quasi fosse stata preclusa, in tutti questi anni, la possibilità di poterla concordare con il Governo centrale, per poi presentarla ed approvarla nella sede a ciò deputata, il Consiglio regionale?»

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