«C’è il problema di riconoscere un ufficio cultura credibile»

Come per gli impianti sportive, anche per quelli culturali non convincono le associazioni ed imprese direttamente interessate le soluzioni messe nero su bianco negli ultimi giorni dal Comune di Lamezia Terme 

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Come per gli impianti sportive, anche per quelli culturali non convincono le associazioni ed imprese direttamente interessate le soluzioni messe “nero su bianco” negli ultimi giorni dal Comune di Lamezia Terme con piano delle priorità della terna commissariale, bilancio di previsione e piano delle opere pubbliche.
    Il 1.800.000 euro previsto per la manutenzione straordinaria ed adeguamento dei teatri comunali (compresi i 450.000 euro destinati al Teatro Umberto) per acquisire le certificazioni in merito all’esistenza della piena agibilità (occorre effettuare la verifica di vulnerabilità sismica e sulla base di risultati redigere le relative progettazioni di manutenzione), i 16.500.000 di Agenda Urbana che riguardano anche immobili di tipo culturale, le “buone intenzioni” su risanamento delle strutture e piena collaborazione con gli organizzatori di eventi non trovano riscontri pratici secondo quanti nella sede di Ama Calabria questa mattina hanno palesato un fermo malcontento dell’attuale gestione commissariale anche di fronte ad impegni da dover onorare con la programmazione regionale da parte delle varie associazioni culturali beneficiarie dei finanziamenti.
    Da direttore dell’Ama Calabria, Francescantonio Pollice precisa che «chiediamo di poter operare e continuare ad offrire la nostra offerta culturale alla città di Lamezia Terme. Anche il concorso bandistico non troverà luogo nella storica location, ma in altra sede, e sarà una grave perdita», sottolineando ancora che «alla luce dei risultati ottenuti nell’ultimo bando regionale, con un successo per la città di Lamezia Terme, avevamo chiesto più volte di incontrare i commissari, non avendo all’inizio l’opportunità né di poter avere un confronto né di poterli ospitare nei nostri eventi al contrario della precedente esperienza, in cui i commissari vivevano la realtà cittadina. A gennaio la prima doccia gelata: chiude il Teatro Umberto (anche se ad oggi ancora nessuna ordinanza è stata emessa, e si è fermi ad una comunicazione tra le parti, nb), e solo un mese dopo abbiamo incontrato il presidente della terna commissariale, Alecci, chiedendo di avere un referente comunale diretto e maggiore attenzione sui motivi tecnici delle chiusure delle strutture».
    Come per gli impianti sportivi, anche su quelli culturali la linea è la medesima: si chiude, in che modo e con quali costi o tempi si riaprirà non viene chiarito da nessuno.
    Pollice oltre al passato però volge lo sguardo anche al futuro prossimo: «ci siamo interrogati sulla gestione dei servizi teatrali e cinematografici, abbiamo fornito la volontà di dare un diverso approccio nostro alla composizione del calendario del giugno lametino. Di risposta abbiamo dal 26 febbraio l’incertezza anche sul Teatro Grandinetti, con dubbi di svolgimento per ogni spettacolo, ed entro un mese dovremmo presentare la seconda annualità del programma triennale di finanziamenti regionali per quanto riguarda la disponibilità delle strutture: come Ama Calabria organizziamo oltre 200 concerti in 20 città diverse in Calabria all’anno, trasferirsi in altre realtà non sarà né facile né auspicabile».
    Piero Bonaccurso del Teatrop mette sul tavolo un’altra questione: «l’Agenda Urbana è un treno che non possiamo perdere, come già successo in passato, è un’occasione per ristrutturare l’esistente. Come già successo per le passate residenze teatrali, il Comune nel dare la disponibilità del bene autorizza il finanziamento, generando per la città un indotto economico, ma dobbiamo avere atti firmati ed indicazioni chiare per poter partecipare al bando. Inoltre dopo essere stati inseriti tra le 10 buone pratiche italiane in ambito teatrale dimostrando di avere quindi le competenza richieste, abbiamo posto anche ai commissari la questione delle gestioni teatrali con un modello che va aggiornato».
    Sull’aspetto del cinema gli interventi dell’esponente Arci Ivan Falvo D’Urso: «ci è sempre stato impedito di utilizzare il Teatro Grandinetti come cinema, o altri luoghi, durante il periodo invernale. Ci troviamo con un bando comunale in cui Arci ed Ama Calabria avevano presentato un progetto insieme, e sul quale non si sa più nulla. Questo silenzio è assurdo ed incomprensibile, come paradossale è la situazione di Lamezia Summertime in cui il Comune è capofila del progetto, e si troverebbe a dover chiedere a sé stesso delle garanzie per un programma estivo che dovrebbe essere già in fase di ideazione. Da queste cose si capisce che c’è il problema di riconoscere un ufficio cultura credibile».
    Secondo l’organizzatore del Lamezia Film Fest, Gian Lorenzo Franzì, «il danno è economico e di immagine, essendo che ogni rassegna viene organizzata con largo anticipo. Con i nostri eventi si dà un’immagine bella della città a chi non la conosce e viene a Lamezia come ospite oppure operatore».
    Da esponente de I Vacantusi, Nico Morelli si interroga: «siamo 8 i progetti lametini approvati per i finanziamenti regionali, quale migliore forma di combattere la mafia se non quella della cultura?»
    Quesito da cui riparte anche Ruggero Pegna, promoter lametino che con la sua Show Net non ha però trovato le condizioni per poter lavorare nella natia città negli ultimi anni: «Lamezia non è la città della criminalità organizzata, ma prima è sede di principali organizzazioni culturali calabresi per come testimoniano i progetti approvati dalla Regione con oltre 2.500.000 euro finanziati nel trienni. Non può esserci legalità senza cultura, in tutte le sue forme. L’intervento necessario sarebbe stato quello di costruire un altro e nuovo teatro con un palcoscenico che potesse ospitare grandi eventi, cosa che strutturalmente e tecnicamente il Teatro Grandinetti non può affrontare. Ma non si è aperto neanche il discorso della gestione del nuovo palasport, la cui consegna è stata prorogata ulteriormente al 20 dicembre, che potrà interessare sia la cultura che lo sport».

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