Francesco Ruberto rimarca l’istituzione del registro dei testamenti biologici già nel 2014

Prima dell'attuale delibera della terna ci fu la seduta del 25 Marzo 2014 in cui la pratica passò all'unanimità ad alzata di mano

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    Più che un atto dovuto un possibile “doppione”, secondo l’ex consigliere comunale Francesco Ruberto, l’istituzione del registro dei testamenti biologici deliberata dalla terna commissariale.
    «Con estrema soddisfazione ho appreso dell’interessamento sulla tematica relativa all’istituzione del registro comunale sui testamenti biologici da parte della terna commissariale. Occorre ribadire però, che lo stesso registro, su mia proposta, è stato approvato dal consiglio comunale di Lamezia Terme ben 4 anni fa dopo mesi e mesi di scontri e battaglie», ricorda l’esponente di Forza Italia, citando la seduta del 25 Marzo 2014 in cui la pratica passò all’unanimità ad alzata di mano.
    «Il testamento biologico è un atto di umanità. Fa riferimento alla manifestazione di volontà di una persona, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili che portino ad uno stato definito vegetativo», ricorda Ruberto, «attraverso il testamento biologico qualsiasi persona può indicare inoltre se acconsentire alla donazione degli organi o se intende essere cremato. Condizioni che riguardano esclusivamente l’aspetto intimo e personale dell’individuo».
    L’ex consigliere comunale non nasconde che «il nostro Comune ben 4 anni fa, arrivava comunque in notevole ritardo sul tema in oggetto. Erano già  124 i Comuni italiani che, secondo i dati raccolti dall’associazione Luca Coscioni, hanno istituito un registro dei testamenti biologici. In questo elenco figurano ben 21 capoluoghi di provincia, tra cui Milano, Torino, Venezia, Firenze e due municipi di Roma. In decine di altri Comuni italiani sono in atto iniziative per arrivare all’istituzione di un registro, tra cui petizioni e mozioni in consiglio comunale. In Calabria occorre ricordare che siamo stati tra i primi ad istituirlo», anche se prima c’erano state già delibere simili a Botricello

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