Provvedimento di riassegnazione cattedre all’IPSSAR arrivato per garantire la continuità didattica dopo una sentenza del Giudice del Lavoro

Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale Einaudi di Lamezia Terme, Rossana Costantino, risponde alla senatrice M5S Bianca Laura  Granato

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    Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale Einaudi di Lamezia Terme, Rossana Costantino, risponde alla senatrice M5S Bianca Laura  Granato sulla diffida e richiesta di intervento del Garante per l’Infanzia  per un provvedimento di riassegnazione cattedre di Discipline Giuridiche ed Economiche all’IPSSAR di Lamezia
    Non celando il disappunto per i metodi usati dalla senatrice grillina, la dirigente lametina precisa che «il giudice del lavoro di Lamezia Terme, Valeria Salatino, il 17 aprile ha disposto che venisse sospeso il provvedimento di assegnazione delle cattedre delle discipline giuridiche. Stante i tempi tecnici conseguenti alla notifica dell’atto, la scrivente provvedeva ad eseguire l’ordinanza al fine di non incorrere nell’illecito penale», sottolineando inoltre che «la decisione del Giudice del Lavoro è stata presa senza che abbia avuto la possibilità di esplicitare i fatti reali in quanto, l’Avvocatura di Stato, per motivi da accertare, non ha provveduto a costituirsi in giudizio, né a consentire al Miur di farlo previo rilascio di opportuna delega che è giunta lo stesso giorno fissato per la discussione. In ogni caso è stato proposto reclamo alla decisione del giudice in composizione monocratica».
    Il provvedimento di riassegnazione è arrivato così per garantire la continuità didattica, con la Costantino ha ricordare che il dirigente scolastico ha tra le prerogative «autonomi poteri di direzione, di coordinamento, di valorizzazione delle risorse umane; provvedimenti di gestione delle risorse del personale», invitando così la Granato «ad esercitare la funzione propria del suo mandato, quella legislativa, per porre i dovuti correttivi alle norme vigenti piuttosto che utilizzare impropriamente i poteri dell’organo esecutivo diffidando formalmente la scrivente ad attendersi a sue disposizioni», collegando l’uscita pubblica della senatrice alla comune appartenenza con i docenti protagonisti della vicenda ai “Partigiani della scuola pubblica”.

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