«Per la Vigor avrei lavato anche le magliette»

Nella Vigor 1919, il club creato nell’agosto 2017 da tifosi biancoverdi, Michele Talarico, classe 1988, ha collezionato solo 3 presenze tra i pali

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    Alla base di un successo di una squadra, oltre alle capacità tecniche, c’è un aspetto ormai preminente: il gruppo. Nella Vigor 1919, il club creato nell’agosto 2017 da tifosi biancoverdi, Michele Talarico, classe 1988, ha collezionato solo 3 presenze tra i pali, ma una infinita voglia di rendersi utile per una squadra che da sempre ha visceralmente amato. «Sono molto legato ai ragazzi della Vigor – confida Talarico – Il ruolo di portiere è particolare, si sa che c’è un titolare e che c’è una riserva. Nessun problema a rispettare il mio ruolo di secondo. Per la Vigor avrei lavato anche le magliette. Quindi figuriamoci. Vengo dalla gradinata Est. Si può immaginare quale entusiasmo e orgoglio ho di indossare questi colori, questa maglia. Un onore assoluto per me. Ho sofferto molto per le vicende che hanno distrutto la Vigor e per la volontà di farla fallire – ricorda con amarezza il portiere – Un durissimo colpo. Era insopportabile pensare che la domenica la Vigor  non ci fosse più. Casualmente ho letto dello stage e mi sono presentato spontaneamente. Peraltro all’inizio c’era anche il maestro Gianni Scardamaglia. Lo chiamo maestro perché sono stato suo alunno da bambino. Una garanzia di professionalità. A me sarebbe bastato dare una mano a quel bel progetto. Alcuni ragazzi li conoscevo e comunque essendoci un fortissimo filo conduttore comune, l’amore per la Vigor, è stato semplice fare gruppo, aiutarci fra noi».
    Michele Talarico è uno dei tanti che ha ripreso a giocare unicamente per partecipare alla rinascita della Vigor. «Dopo le giovanili con la Fortitudo, ho privilegiato gli studi, per cui ho smesso col calcio – precisa  – La passione del portiere è sempre stata viva, ma giocavo solo per hobby. Ho praticato e pratico tuttora il Pugilato, per cui mi tenevo allenato. Ultimamente ho dato più spazio alla squadra, agli allenamenti dove sono sempre stato presente. Una scelta di cuore. Ogni calciatore nel nostro piccolo, ha dato tanto. Devo ringraziare i ragazzi della società, i compagni, anche la mia famiglia, per questa indimenticabile opportunità che ho avuto di giocare con la Vigor. Mi rimane il rammarico di non avere avuto l’occasione di giocare fra i pali al “D’Ippolito”. Riprenderò con il Pugilato, che rimane una valvola di sfogo, ma adesso  mi corre l’obbligo di omaggiare soprattutto i nostri tifosi. Straordinari. Ci hanno seguito dappertutto. So cosa provano e quale fede li anima perché sono uno come loro, sono e sarò sempre di uno di loro». 
    Domani intanto al “Rocco Riga” ultima di campionato, alle 16, con campo aperto ai bambini a partire dalle 14.30 per una prematch di gioia.

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