Vacantiandu traccia il bilancio dell’edizione conclusa, rimane nebuloso il futuro delle strutture comunali

Il presidente della terna commissariale ribadisce la volontà di tenere chiusi al pubblico i teatri cittadini

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    Come già per le precedenti esperienze si chiude con un riassunto dei numeri dell’edizione conclusa “Vacantiandu”: 44 eventi/spettacolo/workshop con filo rosso il tema della famiglia, 150 giornate di formazione da 500 ore con 15400 presenze (di cui 700 studenti e 250 anziani), 2500 manifesti affissi, 2000 locandine distribuite, 6000 booklet, 2500 flyer, 240 giorni di promozione social e 3200 visualizzazioni dei video postati.
    Soddisfatti della stagione conclusa i direttori Nico Morelli e Walter Vasta nel leggere i propri ringraziamenti, così come Gian Lorenzo Franzì per il lato Film Fest di cui a breve sarà lanciato il nuovo logo e qualche nuova iniziativa in vista della prossima edizione. Altri passaggi degli intervenuti il percorso seguito per arrivare ai finanziamenti, l’alternanza scuola/lavoro, ipotesi di una legge regionale sul teatro amatoriale su cui il consiglio regionale si pronunci prima dell’estate.
    Tra i dati manca quello dei teatri: dei 3 presenti in città, solo 1 è stato aperto e a disposizione degli spettatori, e burocrazia permettendo (si devono accatastare i camerini, problema che era noto ma non ostativo se non dopo la fine delle stagioni di prosa) sarà ancora solo il Teatro Grandinetti a poter ospitare gli eventi finanziati dalla Regione per la seconda delle 3 annualità previste da qui a breve: nessun intervento messo in bilancio per il Teatro Costabile, un restyling più profondo per il Teatro Umberto fanno presagire porte chiuse per molto tempo ancora (anche perché l’attuale piano delle opere pubbliche e priorità prevede anche la verifica sismica delle strutture).
    In chiusura il presidente della terna commissariale, Francesco Alecci, che ribadisce la posizione di tenere chiusi al pubblico i teatri (attualmente senza emettere alcuna ordinanza) viste le carenze documentali e strutturali, cui dovranno rispondere però gli stessi uffici che le hanno causate. Al netto di dati, plausi, elogi e constatazioni il futuro degli eventi lametini rimane così nebuloso. Alecci, ribadendo da un lato l’importanza della continuità che forniscono i finanziamenti regionali, ripropne la volontà comunale di bandire un avviso con durata maggiore dell’annuale sull’uso dei teatri (o, almeno nel breve periodo, del solo Teatro Grandinetti), anche perché non c’è un ente gestore certo per le prossime stagioni.
    Gi.Ga.

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