Passività da 1,9 milioni di euro per l’ex Asi di Catanzaro

Dopo quasi 2 anni dalla costituzione del Corap,si è concluso l’accorpamento e l’allineamento dei dati contabili al 31.12.2017 

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    Dopo quasi 2 anni dalla costituzione del Corap, il Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, si è conclusa l’“Operazione Verità” con l’accorpamento e l’allineamento dei dati contabili al 31.12.2017 a seguito dell’avvenuta fusione per incorporazione degli ex Consorzi Provinciali di Sviluppo Industriale della Calabria.
    Dopo un accurato lavoro di verifica di tutte le partite contabili attive e passive, dopo aver ottenuto la certificazione del bilancio da parte della società di Revisione Audirevi e l’Attestazione di regolarità contabile da parte del Revisore dell’ente di nomina regionale, si è giunti alla definizione di un bilancio che dà finalmente una fotografia certa e inequivocabile del Consorzio Regionale delle aree Industriali denominato Corap.
    Da tale revisione straordinaria sui dati riportati dagli ex cinque Consorzi Industriali è emersa l’obbligo di effettuare alcune rettifiche contabili che hanno fortemente influito sul risultato di esercizio. In particolare sono state effettuate delle rilevanti rettifiche: per incremento svalutazioni dei crediti per oltre 8,1 milioni di euro, il fondo è passato da euro 1,2 mln a 9.3 mln; per gli accantonamenti ad un fondo rischi legato ai contenziosi in essere per oltre 12,2 milioni di euro, il fondo è passato da euro 9,2 mln a 21,4 mln; per sopravvenienze passive, non rilevate nelle ex ASI, per euro 3,1 milioni di euro.
    Tali rettifiche straordinarie (8,1+12,2+3,1) pari a 23,4 milioni rappresentano la passività ereditata ante 2015, in particolare: ex ASI di Catanzaro: 1,9 mln di euro; ex ASI di Cosenza: 2,9 mln di euro; ex ASI di Crotone: 1,6 mln di euro; ex ASI di Reggio Calabria: 14,7 mln di euro; ex ASI di Vibo Valentia: 2,3 mln di euro. Al passivo ereditato di 23,4 milioni si aggiunge la perdita d’esercizio dell’anno 2016 pari a circa 3,2 milioni che rappresenta il risultato economico di esercizio del 2016 pari a euro 26,6 milioni.
    Altresì, a fronte di questi dati negativi, appare però opportuno evidenziare che il CORAP detiene un ingente patrimonio immobiliare (composto da terreni – retro porti – depuratori – impianti – strade – uffici – ecc. iscritto in bilancio per un valore di euro 410,7 milioni) il cui valore attualizzato si aggira intorno al miliardo di euro. Alla luce di tutto ciò, il Commissario Straordinario, dopo aver adempiuto agli atti formali legati all’approvazione dei documenti contabili, ha inviato gli stessi alla Regione in linea con quanto prevede la legge regionale 24/2013 al fine di dar seguito a quanto suggerito dagli organi di controllo, ossia la ricapitalizzazione dell’ente.
    «Anche sulle ex Asi della Calabria, come per altri enti e fondazioni – ha sottolineato il Presidente Oliverio – si sta svolgendo una ampia azione di risanamento finanziario e gestionale. All’inizio del mio mandato ho avviato il progetto di costituzione del Corap accorpando le gestione dei cinque Consorzi per le aree dello sviluppo industriale, incaricando Rosaria Guzzo, dirigente regionale, di procedere ad una operazione verità. Quest’attività ha messo in evidenza un deficit finanziario accumulato nelle passate gestioni ante 2016 per un importo di oltre 26 milioni di euro e una situazione organizzativa che provoca un notevole disavanzo strutturale. Diventa, pertanto, indispensabile accelerare l’attuazione al piano industriale già predisposto, con l’obiettivo di rendere il Corap un organismo pienamente funzionale allo sviluppo produttivo e industriale della Calabria».
    La ricapitalizzazione del Corap, ente strumentale della regione Calabria, si integra pienamente con il Piano di Sviluppo dell’ente che si è dotato di un proprio Piano Industriale, di un budget pluriennale, di una programmazione di accrescimento delle 14 aree industriali di propria competenza. L’ente, infatti, sta regolarmente svolgendo le proprie attività di assegnazione delle aree, di servizi di depurazione (diretti e indiretti per oltre 400.000 abitanti calabresi), di ricerca di partenariato italiano ed estero, ed è stato individuato quale parte in causa istituzionale della Zes 

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