Piccioni sollecita i commissari a richiedere nuovi dirigenti, possibilità non sfruttata però dalla terna

A 6 mesi dall'arrivo della terna commissariale in via Perugini, emerge la non produttività della scelta di optare per la richiesta di sovrafunzionari (dei 5 richiesti ne son giunti part time solo 3) 

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    Dopo 6 mesi dall’arrivo della terna commissariale in via Perugini, la scelta di optare per la richiesta di sovrafunzionari (dei 5 richiesti ne son giunti part time solo 3) invece che dirigenti, anche per Rosario Piccioni di Lameziainsieme «sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà e i disagi che la macchina burocratica del nostro Comune vive ogni giorno a causa di un organico sottodimensionato, con numerosi pensionamenti nell’ultimo anno tra il personale dipendente e solo 3 dirigenti a dover rispondere alle attese di una città con oltre 70.000 abitanti. Tutto questo si traduce in mancate risposte ai cittadini, che sentono il Comune sempre più distante e incapace di incidere sulla vita di ogni giorno, in un sovraccarico di lavoro ai pochi dirigenti in servizio costretti a dover occuparsi di temi che non rientrano nelle loro specifiche competenze».
    Come l’amministrazione Mascaro, anche l’attuale terna commissariale ha previsto nel proprio piano triennale del fabbisogno del personale concorsi per nuovi dirigenti, richieste che però devono pur sempre trovare il placet del tavolo ministeriale essendo Lamezia ente in piano di riequilibrio.
    Mancanze di professionalità, esistenti prima e vacanti ancora oggi, che incidono anche su temi complessi come il piano strutturale comunale, su cui Piccioni rimarca come «ad occuparsi della materia è la dottoressa Aiello. Non interessa in questa sede discutere delle competenze della dottoressa Aiello negli altri ambiti di cui si è occupata per tanti anni per la nostra città, in qualche modo connessi alla sua formazione professionale in materia economica e aziendale; ma appare a tutti evidente che non ha, e non è certamente una sua colpa, una formazione specifica sui temi dell’urbanistica, dell’edilizia e soprattutto sui temi legati a una questione vitale per la città come il Psc. E questo vale anche per altre figure dirigenziali del nostro Comune, costretti ad occuparsi di materie non corrispondenti alla loro formazione ed esperienza. Un disagio per i pochi dirigenti in servizio che, nonostante il sovraccarico di lavoro e le difficoltà, stanno cercando in tutti i modi di far andare avanti la macchina comunale. Ma un disagio soprattutto per i cittadini che, bussando alla porta del Comune, spesso non trovano risposte nè adeguate, nè tempestive. E’ evidente che su certe questioni servono figure con competenze specifiche sui singoli temi, in grado di dare risposte e di operare scelte».
    Secondo Piccioni, stante le opportunità di legge per avere almeno figure a tempo determinato, «sarebbe paradossale non sfruttare un’opzione pensata proprio per i Comuni commissariati e limitarsi a figure di controllo, senz’altro utili e necessarie, ma il cui lavoro è limitato e potrebbe essere poco incisivo sulle scelte». Ma è quello che la terna commissariale ha già fatto: non richiedere nuovi dirigenti nella fase di insediamento, fidarsi di quelli in pianta organica con gli esiti noti.
    Gi.Ga.

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