Il ritorno in Forza Italia dell’ex presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme Francesco De Sarro spacca il partito cittadino

Contrari Mario Magno già consigliere regionale e vice coordinatore provinciale, Alessandro Cordiano già vice coordinatore cittadino, Francesco Ruberto già consigliere comunale, i componenti del direttivo cittadino

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    Il ritorno in Forza Italia dell’ex presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme Francesco De Sarro (che nel 2015 era risultato il primo degli eletti proprio sotto la bandiera di Berlusconi) spacca il partito cittadino. «E’ doveroso ricordare che il padre del citato esponente politico è attualmente sotto processo per compravendita di voti a favore del figlio e che il partito di Forza Italia non è una porta girevole. Questa operazione, come riportato dagli organi di informazione, è portata avanti da Domenico Tallini e dall’ex coordinatore cittadino (non si sa se riconfermato) Giuseppe Spinelli, cognato dell’ex Sindaco del comune di Lamezia Terme sciolto per infiltrazioni mafiose», scrivono in una nota Mario Magno già consigliere regionale e vice coordinatore provinciale, Alessandro Cordiano già vice coordinatore cittadino, Francesco Ruberto già consigliere comunale, i componenti del direttivo cittadino, «l’adesione di Francesco De Sarro a Forza Italia è una scelta scellerata che non è condivisa né tantomeno accettata da tutti gli iscritti e dai dirigenti locali in quanto riporta indietro il processo di riorganizzazione del partito che si basa sul rispetto della legalità e sulla pulizia delle future liste da predisporre per le prossime elezioni comunali. Chiediamo immediatamente alla Coordinatrice regionale, Jole Santelli, di bloccare questa operazione esclusivamente elettorale, dichiarandoci da subito autosospesi dal partito. Se ciò non avverrà investiremo della problematica gli organismi nazionali».
    Gli esponenti politici si dicono «disposti ad accogliere ed abbracciare all’interno del partito persone di assoluta trasparenza e dal curriculum pulito che siano distanti anni luce da affari illeciti e condizionamenti ndranghetisti. Non ci discostiamo da tale linea e siamo intransigenti di fronte a comportamenti che ostacolano tale percorso. Sia ben chiaro: nessuno di noi arretrerà di un passo! Lo comprendano bene i promotori di questo insensato e irresponsabile reclutamento».

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