Occupazione Teatro Grandinetti, si prosegue e si ipotizza un giugno lametino alternativo se si avranno le autorizzazioni (CON VIDEO)

Prima notte in teatro per i più grandi, presidio polizia, carabinieri, polizia locale a vigilare che tutto prosegua per il meglio.

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA

    Iniziata questo pomeriggio da via Colonello Cassoli, continuerà anche questa notte e forse nei giorni successivi l’occupazione del Teatro Grandinetti. Le scuole di danza hanno avanzato l’ipotesi di organizzare una rassegna autogestita (una sorta di “giugno lametino” alternativo portando in scena gli spettacoli non più concessi dagli uffici comunali), come avvenuto in altri teatri occupati italiani, con richiesta di autorizzazioni agli enti per superare gli ostacoli burocratici. Ipotesi redatta anche in risposta al diverso trattamento avuto dal Comune tra i saggi (prima autorizzati, poi negati) e le stagioni di prosa (fatte finire per non perdere i finanziamenti regionali nonostante il problema di accatastamento dei camerini del Teatro Grandinetti fosse già esistente, con inoltre in ballo anche il problema della gestione dei servizi teatrali curati da Ti.Gi, che aveva come contesto un ricorso al Tar vinto dall’associazione della famiglia Grandinetti ed una successiva revoca del bando rimasto in sospeso).
    Prima notte in teatro per i più grandi (tra palco e platea presenti anche gli ex consiglieri Gianturco, Francesco Ruberto e Cristiano), presidio di polizia, carabinieri e polizia locale a vigilare che tutto prosegua per il meglio.

    Dalle 18 armati di cartelli e cori i genitori e alunni delle scuole di danza avevano portato dentro il Teatro Grandinetti la loro protesta per la mancata concessione dello stabile, ancora alle prese con l’accatastamento dei camerini. Due giorni fa era diventato definitivo affidamento al tecnico incaricato il 27 aprile proprio a tale scopo, e dopo la risposta del Catasto spetterà agli uffici di Via Perugini il compito del via libera definitivo. Improbabile che i saggi di giugno si possano tenere, da qui la protesta che oggi ha portato all’occupazione dello stabile.
    Superato questo giugno che si annuncia “turbolento” (prima le polemiche sulle fiere, ora sul teatro, prossime probabilmente quelle per le gestioni degli impianti sportivi in scadenza a fine mese e con il Palasparti ancora chiuso al pubblico senza un affidamento dei lavori da 50.000 euro previsti in bilancio, etc), in ambito teatrale bisognerà anche affidare la gestione dei servizi e dei cartelloni: il 30 maggio è stata redatta la relazione, ancora non noto l’avviso pubblico successivo, così come mancano i passaggi successivi per affidare i lavori di adeguamento del Teatro Umberto (450.000 euro) nè ci sono atti su cosa e quanti soldi servano per tornare ad usufruire del Teatro Costabile. Tutti e 3 i teatri cittadini son ad oggi chiusi al pubblico e agli attori senza un’ordinanza, ma nel prospetto dei fondi europei da utilizzare all’interno di Agenda Urbana il teatro viene indicato come uno dei luoghi “volti all’animazione ed all’educazione sociali o alla distribuzione di prodotti realizzati da imprese sociali”.

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