«Dopo circa sette lunghi mesi dallo scioglimento del consiglio comunale, la città è ancora nel baratro più totale»

Le prime vere risposte dovrebbero però arrivare dalla commissione ministeriale nell'autorizzare l'arrivo di nuovi dirigenti per dare maggiore consistenza alla pianta organica comunale.

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    Nicola Mastroianni, ex consigliere comunale Pd di Lamezia Terme, reputa che «dopo circa sette lunghi mesi dallo scioglimento del consiglio comunale, la città è ancora nel baratro più totale. La  disponibilità dei Commissari ad incontrare i cittadini accompagnata però dalla chiusura totale nel merito hanno creato un diffuso clima di sfiducia ancora più marcata anche nei confronti dello Stato ed una forma di rassegnazione per quello che appare un evidente peggioramento della qualità della vita a causa del decadimento e dello sconforto generale, del degrado ambientale e dello stato di abbandono che regna sovrano in ogni angolo della città».
    Mastroianni cita vari disservizi (manutenzione del verde, parchi, stradale, servizio idrico, impianti sportivi e teatrali chiusi, etc) su cui da via Perugini esistono già affidamenti in corso, gare da pubblicare, divergenze di posizioni note da tempo, aggiungendo anche il «rischio dissesto finanziario delle casse comunali», aspetto su cui però l’approvazione del bilancio di previsione del 17 aprile ha dato rassicurazioni.
    Mastroianni chiede «un intervento di tutte le organizzazioni politiche, sociali, economiche, professionali, culturali e sportive che si riconoscono nei principi democratici a sollecitare e pretendere una maggiore disponibilità, sui problemi, dei Commissari ed allo Stato, una maggiore attenzione verso Lamezia». Auspicio che da dicembre ad oggi è stato annunciato da più parti, ma le prime vere risposte dovrebbero però arrivare dalla commissione ministeriale nell’autorizzare l’arrivo di nuovi dirigenti per dare maggiore consistenza alla pianta organica comunale.

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