I blocchi dell’impianto Daneco nel 2017 hanno fatto declassare il rifiuto organico e il verde raccolto in modo differenziato in rifiuto indifferenziato

La gestione dei rifiuti a Lamezia Terme trova conferma delle proprie criticità anche da parte delle relazione offerta dalla dirigente Nadia Aiello

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    In attesa di poter usufruite dei finanziamenti regionali, la gestione dei rifiuti a Lamezia Terme trova conferma delle proprie criticità anche da parte delle relazione offerta dalla dirigente Nadia Aiello all’interno della più complessiva offerta dai 3 dirigenti comunali sul conto consuntivo 2017 in attesa di essere approvato (anche se doveva essere inviato al Ministero entro il 31 maggio, ed online sul sito apposito la mancata comunicazione è certificata).
    «Il cronoprogramma previsto nel PTE e nel progetto di implementazione inviato alla Regione è stato rispettato parzialmente in quanto si prevedevano tempi più stretti nell’esamina dei progetti da parte del Dipartimento, cosa questa che avrebbe garantito immediatamente e dalla data di presentazione del progetto il 30% dei finanziamenti destinati ad acquisto mezzi, nuovo personale e promozione sul territorio della raccolta differenziata, garantendo in tal modo una maggiore attivazione per la copertura del servizio porta a porta nelle zone ancora non servite», spiega l’Aiello nel giustificare i ritardi ciclici ed il mancato ampliamento di raccolta differenziata porta a porta nelle zone della città non servite, aggiungendo come altro motivo quello della «carenza di personale per l’espletamento puntuale del controllo sul territorio della corretta gestione del servizio di igiene urbana (vedi pulizia strade, pulizia cassonetti, ecc.)».
    Altro aspetto son poi la traversie della Daneco ed il cattivo funzionamento degli impianti di conferimento «che hanno prodotto situazioni di gravi criticità nella raccolta, costi aggiuntivi nei trasporti dei rifiuti per nolo mezzi che di volta in volta, in base alle disposizioni del Dipartimento regionale su quale impianto conferire, hanno costretto il gestore a noleggiare grossi mezzi per il trasporto del rifiuto ora a Rende, Sambatello, Siderno, Alli, Crotone».
    Altro dato allarmante è poi il lavoro sprecato in merito alla raccolta differenziata. La dirigente precisa infatti che «considerati i numerosi fermo impianto prodotti da Daneco inoltre, siamo stati costretti a declassare il rifiuto organico e il verde raccolto in modo differenziato, in rifiuto indifferenziato, deteriorato per impossibilità a conferirlo nei termini previsti, con forte aggravio nella riduzione della percentuale della raccolta differenziata attuata nel nostro Comune», il che comporterà «costi elevati per il trattamento dei rifiuti tariffa in aumento da gennaio 2018».
    I costi di nolo (stimati in 150.000 euro per il 2017, somme non disponibili nel PTE 2017), non ascrivibili a carenze gestionali del servizio, ma determinatisi per disfunzioni sull’impianto gestito dalla Società Daneco, sono stati decurtati dai costi dello smaltimento detraendo tali costi dal corrispettivo da versare per le spese di smaltimento alla Regione Calabria, che però non è stata dello stesso avviso che il 31/10/2017 ha diniegato le compensazioni fatte dal Comune.
    Risulta ancora da risolvere il problema di debiti residui fino alle annualità 2013 che il Dipartimento attribuisce al Comune sui costi di smaltimento, così come il fatto che la Tari 2018 non sia stata ancora recapitata ai contribuenti lametini.
    Intanto, essendo prossimo alla scadenza il contratto con la Daneco, si attende il nuovo bando e succesivo esito per la gestione dell’impianto di San Pietro Lametimo.
    In ottica del passaggio della gestione in Ato, il Settore Ambiente del Comune si è reso disponibile a redigere un piano programmatico degli interventi necessari con relativi costi e tempi di realizzazione dei lavori necessari a riefficentare momentaneamente l’impianto, a cui seguiranno ulteriori lavori che possano garantire il funzionamento dello stesso fino alla realizzazione del nuovo impianto, così come proposto dalle Linee guida regionali sui rifiuti, che prevede salvo diversa scelta, la localizzazione del nuovo sempre nell’area industriale di San Pietro Lametino.
    g.g. 

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