Sportello Amianto e Catasto impianti termici da attuare entro fino anno, ma mancano fondi e personale al Comune

Altri 'segnali di allarme' all'interno della relazione dei dirigenti del Comune sul consuntivo 2017.

Più informazioni su


    Noti i problemi relativi alla gestione del canile municipale (anche per l’assenza di una struttura provinciale sanitaria in cui ricoverare gli animali bisognosi di cure), e quelli delle discariche abusive (sia lungo il territorio, che in zone ben delimitate come l’ingresso del campo rom di Scordovillo) la cui bonifica fa aumentare i costi da coprire con la Tari, ci son anche altri “segnali di allarme” all’interno della relazione dei dirigenti del Comune sul consuntivo 2017.
    Lo Sportello Amianto Nazionale ha chiesto al Comune di Lamezia Terme di aderire entro il 2018 all’attivazione di uno sportello informativo on line che fornisca ai cittadini tutte le informazioni sanitarie e gestionali per la rimozione dell’amianto da edifici, ma tale atto prevede l’istituzione di una sezione sul sito del Comune, e relativo numero verde per le richieste da parte dei cittadini a cui risponde personale dell’APS messo a disposizione per questo servizio. Per tale attivazione si prevede un costo pari a circa 2.700 euro, ma secondo la dirigente mancano risorse finanziarie e personale da assegnare a tali attività. 
    Altra mancanza è quella del catasto degli impianti termici, con Lamezia Terme unico comune calabrese sopra i 40.000 abitanti a non averlo ancora istituito. Anche in questo caso vanno reperite le risorse finanziarie per l’acquisto e installazione del software e individuato l’ufficio a cui assegnare tale attività, più attinenti ad altri settore. L’alternativa è quella di delegare allo stesso dipartimento regionale le attività di istituzione del catasto di impianti termici (tale opzione è stata scelta motivandola dal Comune di Catanzaro), ed in tale caso i costi di iscrizione e le quote previste nei costi di manutenzione alle caldaie destinate al Comune andrebbero alla Regione.
    Note le carenze di personale (e le mancate risposte positive alle richieste di assunzioni avanzate alla commissione ministeriale, data l’attuale situazione di piano di rientro), compare anche un “hot topic” come quello delle strutture comunali. Nella relazione la dirigente sottolinea che «il Comune ha in uso circa 130 edifici (sono stati esclusi dall’indagine quelli non in uso) per i quali vanno rintracciate, schedate e valutate circa due decine di certificati e attestazioni varie per edificio. Si fa riferimento a certificati di agibilità, di conformità degli impianti tecnici, di sicurezza antincendio, di prestazione energetica, di accessibilità disabili, ecc. Certificazioni, quelle sommariamente citate, che attestano la funzionalità di un edificio e la sua adeguatezza all’uso previsto e senza i quali, in molte condizioni, ne è inibito l’utilizzo». Cambiata a dicembre la titolarità del settore patrimonio, è emerso tutto il mancato lavoro fatto fino ad ora con chiusure o non concessioni, relative polemiche, ma non celeri soluzioni.
    Gi.Ga.

    Più informazioni su