Sui dirigenti comunali Giuseppe D’Ippolito interroga il Ministro dell’Interno

Magari Salvini potrà chiarire anche se la commissione apposita approverà la richiesta di nuovi dirigenti, o perché le uniche richieste del precedente Ministro dell'Interno abbia avanzato l'incandidabilità solo per 3 esponenti degli organismi di indirizzo politico.

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    Dei 3 in pianta organica in servizio al momento ce ne sono solo 2, compito quindi ancora più gravoso per i dirigenti in servizio presso il Comune di Lamezia Terme. Nel post scioglimento, a parte il remix di deleghe vigente dal 4 dicembre, la terna commissariale non ha optato per chiedere un potenziamento della pianta organica per il periodo della loro permanenza in via Perugini (attualmente 18 mesi, prorogabili a 24), scegliendo invece l’opzione sovrafunzionari (dei 5 richiesti ne sono giunti solo 3, part time, che hanno solo il compito di “vagliare” gli atti e non i compiti dei dirigenti) e qualche “delega part time” a dipendenti per progetti specifici.
    Ad aprile la richiesta di poter espletare 2 concorsi tra il 2018 ed il 2019 per l’arrivo di altri 2 dirigenti a tempo indeterminato, ma essendo il Comune in piano di riequilibrio l’autorizzazione dovrà pervenire dalla commissione ministeriale a Roma.
    Scettico invece sull’attuale corso lametino si dimostra il parlamentare lametino dei 5 Stelle, Giuseppe D’Ippolito, secondo il quale «la vita civile e democratica della città di Lamezia Terme è del tutto paralizzata perché i commissari consentono immotivatamente lo strapotere dei 3 soli dirigenti del municipio, cui sono attribuite precise responsabilità amministrative nella relazione sullo scioglimento. È un fatto gravissimo e non più tollerabile, che mi ha spinto a interrogare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al quale ho chiesto un risoluto intervento».
    Se gli organi di indirizzo politico son decaduti con lo scioglimento del consiglio comunale, e sostituiti dalla terna commissariale (che però solo per pochi giorni a settimana si trova in forma completa nei propri uffici), nulla è stato fatto per gli organi di indirizzo amministrativo, le cui competenze son delineate dalla normativa nazionale e distinte da quelle degli organismi non più presenti. Ad oggi, per altro, nessun atto della precedente amministrazione risulta revocato poiché inficiato dagli interessi della criminalità organizzata.
    «È inammissibile che il Comune abbia appena tre dirigenti, oggi soltanto assegnati ad altri uffici. A costoro la commissione d’accesso ascrisse specifiche responsabilità in pratiche correlate a infiltrazioni criminali. È assurdo che gli stessi dirigenti ricevano attestati di fiducia dalla terna commissariale del Comune, che affida loro tutte le attività dirigenziali senza provvedere alla rimozione o almeno all’integrazione con altri dirigenti di designazione provvisoria e prefettizia, consentita dalle norme e invano proposta dal Movimento 5stelle», lamenta l’esponente grillino sebbene i tempi per richiedere tale evenienza siano da tempo scaduti, «i tre dirigenti in questione mantengono atteggiamenti ostativi di fronte alle istanze dei singoli cittadini, chiudendosi ogni volta rispetto alle più elementari e giustificate esigenze della comunità; in campo sociale, culturale, sportivo, economico, religioso e così via. Se non bastasse, tali dirigenti stanno portando a compimento atti risalenti alla precedente amministrazione, benché oggetto delle motivate ragioni dell’ultimo scioglimento. Mi riferisco, per esempio, al Piano strutturale comunale, che invece va discusso con la comunità e approvato dalla futura assemblea consiliare», anche se i termini per approvare lo stesso sarebbero scaduti a fine anno.
    «Siccome – conclude D’Ippolito – la terna commissariale si è resa sorda e impermeabile davanti all’evidenza e ai ripetuti richiami delle rappresentanze politiche e civili, sarà il ministro dell’Interno, su mia richiesta, a occuparsi di questa paradossale gestione, che umilia la cittadinanza di Lamezia Terme e ne impedisce il più che mai sentito riscatto democratico». Magari Salvini potrà chiarire anche se la commissione apposita approverà la richiesta di nuovi dirigenti, o perché le uniche richieste del precedente Ministro dell’Interno abbia avanzato l’incandidabilità solo per 3 esponenti degli organismi di indirizzo politico.
    Gi.Ga.

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