Ad un anno dalla firma dei finanziamenti per riqualificare l’area arriva solo il blitz delle forze dell’ordine a Ciampa di Cavallo

A febbraio dello scorso anno il Comune di Lamezia Terme otteneva un finanziamento di 1.994.000 euro comparendo tra i progetti sottoscritti a Bologna nell’ambito del bando per “Il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA

    Questa mattina il blitz delle forze dell’ordine che ha portato ad alcuni arresti e deferimenti tra allacci abusivi e spaccio di droga tra le case popolari di Ciampa di Cavallo, un anno fa circa (26 febbraio 2018) il Comune di Lamezia Terme otteneva un finanziamento di 1.994.000 euro comparendo tra i progetti sottoscritti a Bologna nell’ambito del bando per “Il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”.
    A novembre del 2015 l’amministrazione Mascaro aveva presentato “Un passo oltre”, classificandosi a luglio 2017 fuori dal novero dei 47 interventi finanziati per il ridimensionamento delle risorse (con lettere di protesta inviate dal sindaco Mascaro a Governo ed Anci), ma trovandosi poi nuovamente in corsa tra gli atti sottoscritti nella sede municipale del Comune di Bologna alla presenza della Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dopo che ad ottobre erano stati annunciati come in arrivo 90 milioni di euro per scorrere la graduatoria dei progetti ammessi al bando, con fondi a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020. . 
    Tramite il bando ministeriale inerente gli “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” il Comune di Lamezia Terme puntava a dare nuova vita all’area che abbraccia le case popolari di via Ippolito (ovvero Ciampa di Cavallo), via Perugini ed il campo rom di Scordovillo, con sede operativa del progetto “Un passo oltre” individuata in dei locali della scuola primaria di contrada Barbuto, i cui interventi di ristrutturazione edilizia avevano un costo totale di 416.073 euro sui 1.994.014,44 euro totali richiesti per il progetto nell’arco di 3 anni.
    A parte i lavori alla scuola, però, non è visibile cosa altro sia stato portato a termine nè il Comune sotto la gestione commissariale è prodigo di informazioni. Erano infatti previsti tempi diversi di realizzazione: l’attività relativa ai minori svantaggiati legata agli interventi all’interno della struttura scolastica doveva essere avviata entro 90 giorni dalla comunicazione del finanziamento; quelle collegate al resto dell’area oggetto del progetto sarebbero dovute partire dopo 6 mesi dalla comunicazione del finanziamento, di cui 90 giorni necessari alla contrattualizzazione dei lavori di ristrutturazione del centro ed altri 90 giorni per l’esecuzione dei lavori.
    Rispetto ad altri progetti precedenti i “destinatari” di “Un passo oltre” dovevano però anche contemporaneamente “protagonisti” dello stesso. Il progetto puntava infatti «alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità urbana e alla riqualificazione del tessuto sociale, ed ambientale, mediante l’attivazione di servizi e interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione e rigenerazione urbana con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla promozione delle attività culturali, didattiche e sportive, senza ulteriore consumo di suolo».
    Sull’aspetto strutturale si effettuerà la pulizia e pitturazione dell’area, su quello sociale da un lato si doveva puntare su azioni di vivificazione (feste, eventi, incontri, laboratori per bambini, corsi di educazione ambientale, spettacoli open air, passeggiate storicoarcheologiche, cene sociali, laboratori di mobilità alternativa, etc), dall’altro di educazione al bene comune (corsi, pulizie collettive, assemblee, redazione del regolamento d’uso dell’area, con un finanziamento annuo di 10.000 euro per la stampa di brochure e segnaletica varia).
    L’intervento di “messa a decoro” dell’area sarebbe dovuto essere attuato da 20 cittadini del quartiere (che per il lavoro svolto verranno retribuiti, con un monte lavoro di 150 ore all’anno per cittadino) selezionati tramite un avviso ad evidenza pubblica con criteri di rotazione annuale (si faciliteranno l’ingresso in graduatoria di quei soggetti che ne hanno più bisogno, persone senza fissa dimora immigrati, disoccupati di lungo corso, con riserva di 2 posti per persone portatori di handicap).

    Ruolo diverso avrà il centro educativo rivolto a minori svantaggiati (maltrattati, appartenenti a famiglie disagiate, orfani, etc.) individuato all’interno della scuola di contrada Barbuto, definito nel progetto «servizio di appoggio educativo, scolastico e formativo con percorsi didattici individuali e attività di gruppo per stimolare l’interesse e la curiosità; percorsi di educazione alla cittadinanza nel rispetto dell’ambiente e della legalità per contrastare particolari situazioni di disagio socio culturale».
    Tra le attività ricreative e di sostegno previste ci saranno:

    • animazione e recupero scolastico nelle ore pomeridiane;
    • giornate di sport per i residenti dai 12 ai 18 anni in sinergia con le società attive sul territorio (l’area in oggetto è dotata di un campetto di calcio, di una pista di pattinaggio e degli spazi di ricreazione per pallavolo e pallacanestro);
    • un centro di ascolto per adulti, coppie e famiglie.

    Nei laboratori formativi saranno invece previsti:

    • orto didattico con una serra;
    • arte (ceramica e pittura);
    • teatro;
    • informatico.

    Oltre al personale scolastico, nel triennio saranno impiegate anche altre figure professionali:
    segreteria: 2 persone x 4h giornaliere per 6 giorni x 52 settimane;

    • 1 coordinatore (pedagogista/psicologo/assistente sociale): x4 h settimanali x 52 settimane
    • 2 animatori: x 4h giornaliere x 6 gg. x 52 settimane.;
    • 2 educatori: x 3h giornaliere x 6gg x 52 settimane;
    • 2 insegnanti: x 3h giornaliere x 5gg. x 40 settimane;
    • 2 operatori di laboratorio: x 2h giornaliere x 2 gg x 52 settimane;
    • 1 operatore per il laboratorio dell’orto: x 4 giornaliere x 4gg. x 52 settimane
    • 1 agronomo per lezioni teoriche x4 h settimanali x 52 settimane
    • 1 educatore di strada 4 ore giornaliere x 6 gg x 52 settimane;
    • interventi di mediazione sociale ( colloqui , accompagnamento in comunità coordinatore (pedagogista/psicologo/assistente sociale): x 4 settimanali x 52 settimane;
    • consulenza legale per procedure giudiziarie di regolarizzazione e connesse alla giustizia minorile per il riconoscimento dello status di rifugiato un avvocato x 4 h settimanali x 52 settimane;
    • pratica motoria e sportiva un laureato in scienze motorie e sportive x 4 ore giornaliere x 4 gg x 52 settimane;
    • operatore per iniziative culturali 1 operatore : x 3 giornaliere x 3 gg. x 40 settimane

    Nella stessa area, per altro, viene precisato insistono anche altri due proposte di interventi (per un totale di 2.802.959,91 euro) fuori dal progetto presentato per il finanziamento ministeriale, ma che andranno ad esserne nei fatti collegati:

    • quello privato proposto dai fratelli Francesco e Vincenzo Cristiano nell’ambito del programma di recupero urbano della Città di Lamezia Terme la cui rimodulazione è stata approvata con delibera del Consiglio Comunale n. 10 del 10/06/2014 (pari a 2.022.959,91 euro, di cui 402.040,88 che andranno in opere pubbliche);
    • quello pubblico di 780.000 euro previsto nel 2016 per “adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’edificio scolastico di località Barbuto appartenente all’Istituto Comprensivo Gatti”.

    Oggi solo il blitz delle forze dell’ordine, il resto previsto è rimasto fermo tra i meandri burocratici e qualche documento redatto.

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