Sull’azienda sanitaria unica a Catanzaro cori di plauso, non tutti convinti della possibile integrazione dell’ospedale di Lamezia Terme

Il voto decisivo sarà quello del consiglio regionale, dove la proposta potrà essere emendata

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    Dibattuta da tempo, è arrivata ieri l’approvazione all’unanimità dalla terza Commissione ‘Sanità, Attività sociali, culturali e formative” alla proposta di legge di unificazione dell’Azienda universitaria con l’Azienda ospedaliera per la quale era stato disposto l’esame congiunto delle due proposte di legge: la n.365, d’iniziativa dei consiglieri Mirabello, Ciconte, Esposito, Parente, Scalzo e Tallini ‘Integrazione delle Aziende ospedaliere della città capoluogo della Regione’ e la n. 348, d’iniziativa del consigliere Bova ‘Integrazione delle Aziende ospedaliere della Città di Catanzaro'”.
    Il via libera definitivo passerà dal consiglio regionale, in cui la proposta potrà essere emendata, ma al coro di soddisfazione dalla sponda catanzarese (tra aumento di posti letto, polo oncologico, conversione del Pugliese in casa delle salute, costruzione nuovo ospedale non mancano gli spunti di riflessione per la politica del capoluogo di regione, con il sindaco Abramo ad auspicare anche un invito del consiglio comunale in quello regionale), oggi è arrivato qualche scetticismo sulla proposta di inserire nell’azienda catanzarese anche l’ospedale di Lamezia Terme, che da maggiore dell’Asp di Catanzaro (almeno sulla carta, essendo gli altri presidi presenti quello di Soverato e Soveria Mannelli, con il fronte del Reventino già pronto ad eventuali proteste in caso di ulteriori tagli ai servizi) non è chiaro che ruolo avrà.
    Solo oggi, infatti, da un lato Giovanni Puccio, responsabile organizzativo del Pd calabrese, valuta positivamente il via libera all’allargamento portato in commissione dal consigliere regionale Scalzo, unico rappresentante rimasto del lametino a poter votare tale proposta “sponsorizzata” anche dai vari comitati civici lametini, i quali dall’accorpamento dell’Asl in Asp nell’ultimo decennio hanno visto poche volte accolte le proprie lamentele. Puccio sostiene che il Giovanni Paolo II sia «presidio da rilanciare sfruttando le potenzialità della struttura e la sua centralità che lo distingue per valenza regionale».
    Di tenore diverso invece il consigliere regionale e Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, Arturo Bova, esprimendo «perplessità sulla possibilità di integrare l’ospedale di Lamezia Terme “Giovanni Paolo II” con i due ospedali di Catanzaro, il “Pugliese-Ciaccio” e il Policlinico Universitario “Mater Domini”. L’ospedale di Lamezia Terme fa parte dell’Asp di Catanzaro (è uno spoke e non un hub come la costituenda azienda integrata) che ricomprende anche i nosocomi di Soverato e Soveria Mannelli. Sorvolando in questa sede su tutte le difficoltà tecniche e giuridiche del caso, quindi, per integrarlo occorrerebbe che venisse prima scorporato dall’Asp».
    Disconoscendo l’iter che ha portato il voto in commissione sanità, e la paternità del consigliere regionale Scalzo sulla proposta avallata anche da lametini, Massimo Cristiano di Mtl invece reputa che «l’Ospedale di Lamezia non merita di essere accorpato, con un ruolo marginale, anzi ha tutte le carte in tavola per diventare Hub in totale autonomia. L’ultima volta che il Consiglio Regionale ha riformato la Sanità Lametina è stato nel 2008 quando in una notte fu cancellata l’Asl n°6, da lì in poi iniziarono i problemi per noi lametini. A distanza di 10 anni la storia si ripete. Noi faremo di tutto per impedirlo». A decidere però saranno i consiglieri regionali, ed il precedente dell’accorpamento delle Asl in Asp con un assessore regionale lametino, e 2 dei 3 firmatari della proposta della stessa area geografica, questa volta non avrà altri appigli georeferenziati a cui appigliarsi come “traditori della patria”. Nel 2019 si voterà anche per le regionali, oltre che probabilmente per le comunali (la reggenza della terna commissariale, eventuale proroga permettendo, scadrà a fine maggio quando sarebbero previste anche le europee).
    Gi.Ga.  

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