Impianti sportivi lametini, obiettivo riaprire a tutte le attività per la prossima stagione agonistica

In commissione sport approda una prima ricognizione sulla situazione degli impianti sportivi dopo il 2018 horribilis per le società lametine, rimaste chiuse fuori al pari del pubblico in alcuni casi.

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    In commissione sport approda una prima ricognizione sulla situazione degli impianti sportivi dopo il 2018 horribilis per le società lametine, rimaste chiuse fuori al pari del pubblico in alcuni casi. Alle domande di chiarimenti da parte dei consiglieri comunali si son trovati a rispondere il tecnico comunale Nicola Mazzocca e l’assessore allo sport Simone Cicco, ma alla fine dopo un’ora di incontro son più le ombre che le luci per poter dire che lo sport lametino possa guardare con ottimismo alla prossima stagione agonistica.
    Nella relazione di Mazzocca c’è sia un non celato rimprovero per la manutenzione degli impianti da parte delle società, ma anche l’ammissione che la carenza di personale non abbia permesso negli anni di poter monitorare ogni situazione, né ciò potrà avvenire nei prossimi mesi con anche figure tecniche tra i 35 pensionamenti previsti da agosto (ma per ferie qualcuno potrà salutare via Perugini già prima) ed un blocco di assunzioni che sembra più di una spada di Damocle sul destino lametino.
    Al netto dei problemi di accatastamento si è così passati ad avere non un vero e proprio report, ma almeno risposte su singoli impianti. Per il Palasparti, dopo i lavori di settembre, si attende che la commissione con i vigili del fuoco venga convocata, esprimendo l’auspicio di poter riaprire per la nuova stagione sia per giocatori che spettatori. Una prima risposta dovrebbe avvenire però anche solo per l’ambito degli allenamenti, con la vicenda del contenzioso legale con l’azienda proprietaria dell’impianto fotovoltaico che sarà nuovamente rivista (sperando che l’interlocuzione della giunta, diversa dalla chiusura di Alecci, possa portare a risultati e tempi diversi) anche valutando la base su cui il contenzioso legale è stato instaurato.
    Rimanendo nell’ambito degli impianti al chiuso per il Palagatti si è parlato di certificazioni in fase di conclusione, ma la scia per poter chiedere un ritorno alle attività non arriverà prima della prossima settimana. Sistemati i problemi di infiltrazioni dal tetto, per il Palasavutano servirà un nuovo sopralluogo per capire quali interventi saranno necessari, ma proprio sul settore delle palestre scolastiche Mazzocca ha espresso maggiori preoccupazioni: nei casi citati delle scuole Ardito, Pitagora, Don Bosco, Manzoni, Fiorentino, Savutano i vari problemi degli impianti hanno come possibile soluzione un preventivo di 900.000 euro per ristrutturazioni piccole e maggiore, somme che difficilmente troveranno nel redigendo bilancio adeguata copertura.
    Proprio nel dare risposte dal punto politico amministrativo l’assessore Cicco ammette che «viviamo anche noi il paradosso delle palestre agibili al mattino e non al pomeriggio, ma la serie di lavori contestati devono essere compresi in bilancio ed è noto che la situazione non è delle migliori».
    Il componente della giunta Mascaro ribadisce così la linea già fornita dal primo cittadino: «abbiamo dovuto seguire le procedure trovate avviate, dovendo concludere quell’iter per ogni struttura. Abbiamo registrato le prime riaperture a 99 posti per gli stadi “Riga” e “Renda”, con collaudi per il pieno utilizzo in tempi brevi. Stessa situazione avremo per il “D’Ippolito”, con in giunta la prossima settimana la delibera per apertura a 99 posti, auspicando di riuscire a concludere ogni procedimento nell’arco di 15 o 20 giorni dall’incarico al tecnico che dovrà effettuare i collaudi».
    Dichiarando «Provenzano e Fronti situazioni da rivedere, essendo più complicate», Cicco ha più ottimismo per i “vicini di casa” della piscina comunale poiché «la riapertura della tribuna è legata alla commissione con i vigili del fuoco, con già avanzata richiesta di convocazione». 
    Netta anche la posizione sull’impianto di via Marconi: «al Palasparti abbiamo ereditato i problemi con le certificazioni dell’impianto del fotovoltaico, ma il contenzioso non può essere un ostacolo per aprire la struttura per gli allenamenti. I lavori richiesti in precedenza son stati effettuati, quindi da quel punto di vista possiamo andare avanti per far tornare lo sport in via Marconi».
    Il campo polivalente Gagliardi all’interno del parco Impastato rimane legato al bando per la gestione dei parchi, arenatosi però in una fase di stallo da mesi per l’impossibilità tecnica di poter proseguire la valutazione tecnica delle due offerte arrivate ad agosto. 
    Per quanto riguarda la gestione degli impianti, si conferma la linea seguita fino ad ora per Riga e Renda: gestione alle attuali società fino al termine del campionato, intanto sarà emesso per ogni struttura un nuovo bando per la gestione fino al termine dell’anno, ed in seguito un unico complessivo che regolamenti le gestioni dal 2020 cui aggiungere anche a parte quello per il nuovo palasport di via del Progresso (fine dei lavori, e complicazioni burocratiche, permettendo).
    Battaglieri i consiglieri comunali nell’avanzare richieste di chiarimenti sui vari singoli impianti, trovandosi concordi nel chiedere accesso agli atti, come commissione, per avere contezza degli atti ed azioni compiuti in 15 mesi di commissariamento. Altra proposta è stata quella dell’autorizzazione alla formazione specifica dei tecnici comunali che rimarranno in servizio per coprire le lacune mancanti per determinate certificazioni, senza dover così passare da affidamento esterni, o anche il compiere sopralluoghi direttamente in loco, partendo dal campo di Fronti.
    Poco più di un anno fa, però, la terna commissariale aveva deliberato il proprio piano delle priorità, e tra i punti più “discussi” c’erano anche gli interventi su strutture sportive per l’acquisizione dell’agibilità, essendo quasi tutti gli impianti chiusi al pubblico da inizio gennaio 2018. Il Comune riproponeva il finanziamento da 1.050.000 per la messa a norma del Palasparti e quello da 650.000 per la posa dell’erba sintetica al “D’Ippolito”, ma il mutuo con il credito sportivo ottenuto nel 2016 andava firmato entro fine 2017, con ulteriore documentazione che da via Perugini doveva essere inviata a Roma. In tal senso la giunta Mascaro starebbe cercando di verificare se esistono spiragli per “salvataggi in extremis”, ma senza farsi grosse illusioni data la situazione finanziaria in atto.
    Non citati né dal tecnino né dall’assessore gli altri interventi che la terna, su segnalazione degli uffici comunali però, aveva deliberato ad aprile. Tramite bilancio comunale si dovevano coprire 70.000 euro di costi per la struttura di legno esterna alla piscina comunale, 40.000 per il potenziamento dell’impianto di illuminazione del Gianni Renda (necessario per l’omologiazione delle gare in notturna), 35.000 per l’adeguamento a locale di pubblico spettacolo della palestra della scuola Saverio Gatti e del campo sportivo di Fronti (comprendente la realizzazione di rampe d’accesso per diversamente abili, percorso atleti, fornitura di sediolini per il pubblico e bagno per disabili). Tramite risorse sovracomunali si indicavano anche 1.041.415 euro per la sistemazione dell’area esterna e la realizzazione del manto erboso in erba sintetica al “Remo Provenzano”.
    Nei mesi successivi, però, il Comune non solo perse i fondi del mutuo con il credito sportivo, quanto non partecipò né al bando per i finanziamenti regionali né a quelli destinati a sport e periferie, sempre per i problemi tanto di organico che di attenzione da parte di chi sostituiva gli organi di indirizzo politico. Confermate le buone intenzioni, ora saranno consiglieri, sindaco ed assessori a dover spulciare e autorizzare la partecipazione a bandi per recepire fondi.

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