Una Berretta calibro 7.65 con matricola abrasa per l’omicidio di Angelo Pino (VIDEO)

Sentita dagli inquirenti l’ex moglie ha confermato che l’atteggiamento di Guadagnolo, da cui si era separata da pochi mesi, era diventato sempre più ossessivo, con pedinamenti per indagare e contrastare questa nuova relazione.

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Aveva pedinato l’ex moglie ed il suo nuovo compagno, aspettato che lui fosse solo e davanti la chiesa della Madonna delle Grazie l’ha ucciso con 3 colpi al petto tramite una pistola Berretta calibro 7.65 con matricola abrasa. Per Giuseppe Guadagnolo, lametino classe ’65 disoccupato e separato, l’uccisione di Angelo Pino nella notte tra sabato e domenica in un raptus di gelosia ha comportato però una breve fuga: in meno di 14 ore lo stesso è stato individuato da parte dei carabinieri, l’arma ritrovata dopo essere stata gettata in una zona periferica, e per Guadagnolo si sono aperte le porte del carcere di Catanzaro.
    Il Procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio, rimarca in conferenza stampa il lavoro celere di ricostruzione da parte degli operatori dell’arma dei carabinieri, che hanno fatto uso di intercettazioni telefoniche ed ambientali (cogliendo anche i sospetti della figlia dello stesso Guadagnolo), di immagini degli impianti di videosorveglianza privata, di tracce biologiche e dattiloscopiche (grazie anche al lavoro del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina) lasciate da Guadagnolo sullo sportello della macchina di Pino dopo aver sparato per 3 volte.
    L’omicidio è avvenuto poco dopo la mezzanotte in una zona vicina alla stazione dei carabinieri, ma la segnalazione è arrivata da un cittadino che rientrando a casa intorno all’1.20 ha visto l’auto ferma con le luci accese e insospettito ha subito chiamato il 112. Guadagnolo qualche giorno prima aveva scoperto l’identità del compagno dell’ex moglie, e nel giro di circa 2 giorni ha architettato l’attività delittuosa, pedinando i due e decidendo sabato notte di commetere il delitto, sbarazzandosi poi di abiti ed arma.
    Sentita dagli inquirenti l’ex moglie ha confermato che l’atteggiamento di Guadagnolo, da cui si era separata da pochi mesi, era diventato sempre più ossessivo, con pedinamenti per indagare e contrastare questa nuova relazione. Per tale ragione dalle forze dell’ordine arriva nuovamente un invito alla cittadinanza a recarsi subito alle prime avvisaglie a denunciare eventuali comportamenti non leciti all’interno delle mura domestiche o tra ex coniugi. «Il Codice Rosso mira soprattutto a prevenire, per questo ha una tempistica ridotta», rimarca Curcio, «ma serve un impegno da parte delle vittime nel denunciare celermente ogni violenza domestica o eccesso per mettere le forze dell’ordine in grado di aiutarle».

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