Scaduta in questo mese la convenzione decennale, per il parco di San Pietro Lametino torna in auge l’iter per l’annessione del quartiere a San Pietro a Maida

Il 15 novembre 2018 il consiglio comunale di San Pietro a Maida aveva approvato di proporre alla Regione Calabria di modificare le circoscrizioni territoriali dei due comuni

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    Impegnando in favore della Associazione di Volontariato Comunità San Pietro Lametino la somma di 2.597,26 euro, che saranno liquidati «previa acquisizione di fatture e di altri documenti idonei a rendicontare la spesa nel corso dell’anno 2020», è terminata questo mese la gestione decennale iniziata a novembre 2009 del parco urbano di San Pietro Lametino da parte dei residenti.

    Novembre è però anche mese che coincide con un’altra ricorrenza, che potrebbe ora a chiamare in causa il prossimo consiglio comunale. Il 15 novembre dello scorso anno il consiglio comunale di San Pietro a Maida aveva approvato di “annettere” alla propria giurisdizione il centro abitato di San Pietro Lametino (esclusa l’area industriale), i cui residenti nel giugno precedente (con documentazione supplementare presentata il 25 ottobre e sottoscritta da 215 cittadini) avevano proposto al Comune guidato dall’allora sindaco Putame di farsi carico di proporre alla Regione Calabria di modificare le circoscrizioni territoriali dei due comuni, «anche in considerazione del fatto che i servizi sono sostanzialmente erogati dal Comune di San Pietro a Maida» sostiene il testo della delibera di consiglio, sottolineando come «originariamente tutto il territorio dove si trova ubicato il quartiere di San Pietro Lametino faceva parte del Comune di San Pietro a Maida, difatti ad oggi distante circa 6 km dal centro abitato di quest’ultimo, mentre dista oltre 12 km da Sant’Eufemia Lamezia del Comune di Lamezia Terme».

    Si reputa inoltre che «i cittadini che abitano nel suddetto quartiere periferico fanno sostanzialmente parte della stessa comunità, anche se formalmente alcune abitazioni ricadono nel Comune di San Pietro a Maida mentre altre, anche se a pochi metri di distanza, ricadono nel Comune di Lamezia Terme, e ciò ha provocato una divisione storica oltre ad una complicazione degli aspetti burocratici che hanno anche rallentato lo sviluppo della comunità. Di fatto molti servizi scolastici, cimiteriali e sanitari vengono già erogati dal Comune di San Pietro a Maida indistintamente agli abitanti residenti nella frazione di San Pietro Lametino».

    Nel documento portato in aula e votato insieme da maggioranza ed opposizione si rimarca come da un lato l’implementazione della raccolta differenziata porta a porta a San Pietro Lametino (già esistente a San Pietro a Maida) potrebbe dare risposte sul tema rifiuti, ma anche che il problema degli alloggi popolari occupati abusivamente dovrà trovare una risoluzione più incisiva rispetto alle azioni ad oggi messe in campo. Tra i pro San Pietro a Maida aumenterà il proprio territorio di competenza e popolazione di riferimento.

    I 10 consiglieri presenti avevano così approvato la richiesta «al Comune di Lamezia Terme di adottare analoga deliberazione inerente i nuovi confini», aspetto però che non ha trovato un proseguimento sotto l’amministrazione della terna commissariale, procedura per altro  definita «il primo atto istituzionale di un iter complesso, in cui la volontà della popolazione interessata sarà determinate e che si concluderà solo dopo il referendum consultivo, con la modifica dei confini suffragata con legge regionale». Ed anche in questo caso, a gennaio si voterà per il rinnovo del consiglio regionale, con così i 3 enti a dover dialogare con interlocutori diversi essendo cambiati i sindaci di San Pietro a Maida (già a luglio, nell’ambito della situazione degli alloggi Aterp e del finanziamento a rischio dedicato, l’attuale primo cittadino Giampà aveva ricordato la situazione di stasi dell’iter in via Perugini), Lamezia Terme ed il consiglio regionale.

    Gi.Ga.
     

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