La piena del Torrente La Grazia causa disagi nell’area industriale lametina

Il territorio dell’ASICAT è attraversato da una rete di canali di colo delle acque bianche

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    Mentre è ancora in atto la riorganizzazione dei consorzi industriali, notevoli disagi si sono avuti nella giornata di ieri nell’Area Produttiva Papa Benedetto XVI di Lamezia Terme.
    A seguito di imponenti e costanti piogge torrenziali, avute su tutto il territorio lametino, durate oltre 36 ore ininterrottamente, tutta l’area industriale è stata oggetto di consistenti portate di acqua che hanno comportato l’esondazione parziale del Torrente La Grazia. 
    Il territorio dell’ASICAT è attraversato da una rete di canali di colo delle acque bianche che hanno si origine nell’area industriale stessa ma raccolgono le acque meteoriche e di dilavamento dei terreni agricoli di un bacino idrografico di oltre 10 Kmq., e rastrellano le acque dei paesi e delle colline posti a monte della ferrovia SA-RC. Quindi solo l’infinitesima quantità di acqua piovana presente nei canali proviene dall’area industriale; la maggior parte, unitamente a detriti, arbusti e quant’altro proviene dal bacino di cui sopra. 
    PerFabrizio D’Agostino, dg dell’ASI, «sono stati momenti difficilissimi e sempre assumendomene piena responsabilità, senza attendere di capire a chi compete l’attività di intervento, visto che la minaccia di esondazione era reale, dietro consiglio dei miei collaboratori tecnici, ho disposto che fosse maggiormente aperta la foce dei canali sempre insabbiata dalle ricorrenti mareggiate, oltre ad una serie di provvedimenti operativi. Questo intervento, oggi dico risolutivo, ha consentito all’imponete massa di acqua di defluire con sempre maggior velocità verso il mare. I miei collaboratori (che voglio ringraziare pubblicamente) sono comunque rimasti sul posto per seguire le attività fino a tarda sera e nelle prime ore di sabato fin quando la situazione si è normalizzata. Mi è sembrato doveroso fare questa precisazione ribadendo che nonostante le attività manutentive dei corsi d’acqua non siano ascrivibili all’Ente che rappresento, l’ASICAT si è per tempo prodigata ad effettuare interventi straordinari di pulizia dei canali, che purtroppo in determinate sezioni sono vanificate a causa del “disordine” idraulico imperante a monte della ferrovia SA-RC. E’ giusta l’occasione per ringraziare pubblicamente la Malgrado Tutto e l’azienda Sida che sono prontamente  intervenuti e hanno aiutato ad evitare il peggio. Seppur si sono evitati disastri, proprio perché il sistema ha retto, si sono registrati una serie di danni, soprattutto per le aziende agricole, e su ciò il Consorzio Industriale si farà diligente verso gli enti proposti». 

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