Piccioni invita Comune, Provincia e Coni a candidare la riqualificazione dello stadio Carlei al fondo ‘sport e periferie’

Si mettono a disposizione 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017 per potenziare l’attività sportiva

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    A pochi giorni dall’istituzione da parte del governo Renzi del Fondo “Sport e Periferie”, introdotto con il decreto n. 185 del 25 novembre, con il quale si mettono a disposizione 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017 per potenziare l’attività sportiva agonistica nazionale, attraverso la realizzazione e la rigenerazione di impianti sportivi, e promuovere la cultura dello sport nelle aree periferiche urbane svantaggiate, il consigliere comunale Rosario Piccioni si rivolge al Sindaco Paolo Mascaro e al Presidente della Provincia Enzo Bruno per «avviare immediatamente un’interlocuzione con il presidente del Coni Regionale Maurizio Condipodero e il delegato provinciale di Catanzaro  Cinzia Sandulli perché, tra i progetti che saranno presentati al governo da parte del Coni, vi sia anche la rigenerazione dello Stadio Provinciale “Carlei”, ormai da anni abbandonato all’incuria e al degrado», e solo recentemente ripulito dagli operatori della cooperativa Malgrado Tutto.
    Ricordando come, anche se in ritardo, siano partiti i lavori per il nuovo Palazzetto, per Piccioni «è il momento che Comune, Provincia, Regione e il Coni Regionale discutano insieme per presentare un progetto qualificato al governo nazionale, in grado di intercettare i finanziamenti previsti, e soprattutto impostare una strategia di lungo periodo che, anche sul piano sportivo, valorizzi la funzione centrale di Lamezia in Calabria e nel Mezzogiorno».
    L’ex assessore allo sport reputa positiva «la possibilità contemplata dal decreto di dare in gestione alle associazioni sportive gli impianti cittadini, sulla base di progetti presentati ai Comuni che ne prevedano l’ammodernamento e una gestione delle strutture che favorisca l’aggregazione giovanile. In una realtà come quella della nostra città, dove tante realtà sportive, penso in particolare alle squadre di calcio, spesso si identificano con la storia di singoli quartieri o di comunità parrocchiali, è una bella occasione per promuovere lo sport come fattore di aggregazione, di crescita della comunità, per incentivare l’assunzione di responsabilità dei cittadini nella gestione dei beni comuni».

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