Anche la sezione lametina di Fratelli d’Italia si schiera tra i contrari all’annessione dell’ospedale lametino a quelli di Catanzaro

Chiedendo di contro di far partire i lavori di restyling dell'ospedale approvati dall'Asp con i 20 milioni di euro destinati al nosocomio lametino ed attivare la sala di Emodinamica ed aprire il reparto di Neurologia, aspetti però in questo caso richiesti ma non ancora autorizzati. 

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    All’elenco dei contrari fuori dal consiglio regionale alla fusione tra le Aziende Ospedaliero-Universitarie Pugliese Ciaccio e Mater Domini ed il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme si iscrive anche la sezione lametina di Fratelli d’Italia, associandosi alle preoccupazioni del Commissario ad acta Cotticelli, «secondo cui la Legge approvata dall’Aula sarebbe un suicidio per Lamezia e che lo Spoke verrebbe fagocitato dalle due aziende ospedaliere», ricordano i sodali della Meloni, contestando la scarsa considerazione per il presidio di Lamezia all’interno del testo approvato (appare una sola volta, rimandando ad un successivo protocollo il ruolo) e che «nulla si dice neanche sull’importantissimo e già troppo trascurato ospedale montano di Soveria Mannelli oppure sul presidio ospedaliero di Soverato», i quali rimarrebbero con l’Asp di Catanzaro così come la sanità territoriale: la legge parla infatti non di inglobare l’azienda sanitaria provinciale, ma solo il Giovanni Paolo II per come proposto dal consigliere Scalzo.
    «Lamezia è da troppo che attende che le venga riconosciuta una posizione che le spetta in tantissimi settori e non è possibile chiederle ancora nuovi sacrifici, soprattutto in un comparto fondamentale quale la sanità e per giunta senza garanzie», lamenta Fratelli d’Italia, «una fusione iniziata in questi termini non può assolutamente convincere Lamezia Terme, e ciò dovrà portare gli Onorevoli Deputati e chiunque nelle istituzioni si professa a tutela di questo territorio, a garantire un ruolo importante al Giovanni Paolo II, senza che si arretri di un solo centimetro, onde evitare ulteriori problemi anche di natura economica», chiedendo di contro di far partire i lavori di restyling dell’ospedale approvati dall’Asp con i 20 milioni di euro destinati al nosocomio lametino ed attivare la sala di Emodinamica ed aprire il reparto di Neurologia, aspetti però in questo caso richiesti o non ancora autorizzati. 

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