Anche la Lega piange la scompara dell’Ente Fiera, anche se l’ultimo bilancio noto è del 2015

La Regione Calabria non accrediterà la società posseduta al 100% dal Comune

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    Anche il segretario cittadino Francesco Materazzo ed Antonio D’Alessi del direttivo Lega Lamezia piangono la scomparsa dell’Ente Fiera, ovvero il mancato accreditamento da parte della Regione Calabria, lamentando che «chi in passato ha gestito la cosa pubblica locale non è stato lungimirante e non ha avuto visione strategica sull’importanza di avere e sviluppare, in uno dei più grossi comuni della Calabria, il polo fieristico. Purtroppo è un male dei nostri giorni non avere visione strategica per il futuro e mi domando come hanno immaginato e immaginano il futuro della città». 
    Si reputa che «in tempi non sospetti era necessario fare delle opportune programmazioni di sviluppo e visibilità attraendo nuovi espositori, aziende da tutta Italia e dalle varie parti del mondo. Insomma creare a Lamezia Terme una porta mediterranea d’accesso alla nostra Regione.  Abbiamo avuto e perso l’opportunità di portare l’Italia ed il mondo intero a Lamezia», sostenendo che «niente di tutto questo è avvenuto, abbiamo addirittura perso i fondi comunitari, statali e regionali».
    La sezione amministrazione trasparente certifica però che l’Ente Fiera è al 100% partecipato dal Comune, e che l’ultimo anno in cui lo stesso compariva tra i documenti comunali è il 2016 relativo al bilancio 2015, con quindi un silenzio sia istituzionale che politico fino ad oggi da cui tutti cercheranno di smarcarsi. Parallelamente nel 2015 era arrivato il via libera del Mise al finanziamento da 1.737.026,09 euro per Agriexpo, ovvero un investimento che avrebbe dovuto creare anche un polo fieristico all’interno dell’area industriale, sul quale avrebbe dovuto vigilare Lameziaeuropa spa, in qualità di soggetto responsabile del Patto Territoriale Lametino. Ma in questo anno di amministrazione comunale commissariata nessuna relazione sulle società partecipate è stata resa pubblica.
    g.g.

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