«Il nostro reparto di Terapia Intensiva Neonatale potrebbe riaprire anche domani»

Comitato Salviamo La Sanita’ Del Lametino, Tribunale Dei Diritti Del Malato, Comitato Malati Cronici commentano il protocollo con il Pugliese Ciaccio

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    Le tre sigle Comitato Salviamo La Sanita’ Del Lametino, Tribunale Dei Diritti Del Malato, Comitato Malati Cronici vede nel protocollo tra l’Asp di Catanzaro ed il Pugliese Ciaccio «un riconoscimento della qualità professionale di medici ed operatori sanitari della nostra Neonatologia, ma è anche la certificazione che chiudere senza alcuna valida motivazione la nostra Tin ha peggiorato il servizio sanitario offerto in questo settore nell’area centrale della Calabria, avendo aumentato sia i rischi per la salute dei neonati (bene ormai raro in un’Italia che soffre da anni una grave decrescita della natalità), sia le responsabilità degli operatori medici e paramedici, sia i disagi sociali per le famiglie costrette a fare la spola su Catanzaro, sia i costi del servizio sanitario che sarà ora gravato di onerose spese di trasferimento dei neonati dal Pugliese all’ospedale di Lamezia».
    Nel protocollo però si indica espressamente che non ci saranno costi in più per le due aziende, e che i pazienti coinvolti saranno quelli già stabilizzati e non in emergenza.
    «Sono quindi ancora tutte valide le ragioni della nostra battaglia in difesa della TIN di Lamezia (che fu la prima a sorgere in tutto il Meridione), anche perché in teoria (se integrato di medici e paramedici) il nostro reparto di Terapia Intensiva Neonatale potrebbe riaprire anche domani. Tutte le attrezzature sono infatti al loro posto, sono efficienti perché costantemente manutenute e sono all’occorrenza ancora usate», spiegano le tre sigle, invitando il nuovo Commissario al Piano di Rientro Sanitario, Cotticelli, ed al suo vice, Schael, di ripensare questa errata scelta del loro predecessore e «con l’occasione di valutare e recepire anche la proposta di includere il nostro ospedale (con funzione di qualità e di livello regionale) nell’istituenda azienda unica Pugliese-Mater Domini. Una proposta, questa, che ora il gruppo guidato dal consigliere Tonino Scalzo ha anche ottenuto di inserire nel testo della legge sull’accorpamento dei due ospedali di Catanzaro all’esame del Consiglio Regionale e dalla quale ha promesso di non recedere a nessun costo». Si prosegue quindi sulla proposta di venire accorparti alla sanità della città di Catanzaro, quando prima si protestava contro la nascita dell’Asp.

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