Scambio di vedute istituzionale ma molto poco pratico sull’inagibilità diffusa lametina tra terna commissariale e Fratelli d’Italia (VIDEO)

Giunta in via Perugini insieme al vice presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, che chiede maggiore celerità e flessibilità alla rigida burocrazia

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Uno scambio di vedute istituzionale ma molto poco pratico quello tra la terna commissariale e la delegazione di Fratelli d’Italia giunta in via Perugini insieme al vice presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli. 
    Il discorso del presidente della terna, Francesco Alecci, è quello standard da quando si è insediato: carenza di organico, gestione straordinaria causata da scioglimento, misure di chiusura necessarie lamentando che non si ci interroga sui perché, legalità e oneri come missione da affrontare.
    Rampelli, arrivato per la campagna elettorale in Calabria, non può quindi sapere tutte le sfumature lametine (per quanto informato dal partito locale) e chiede nel linguaggio istituzionale generiche rassicurazioni e meno formalismi, ma impegni ed indicazioni in 18 mesi la terna ne ha già disattesi parecchi, prova ne è che per il secondo anno consecutivo bilancio di previsione e consuntivo son approvati ben oltre i termini di legge. 
    Gli aspetti di forma e sostanza degli atti amministrativi anche in questo caso però rimangono fuori per concetti più ampi ed astratti, con buona pace di ordinanze di chiusura che o non esistono (vedi teatri, palazzetto, palestre scolastiche, campi di calcio) o mutano di struttura in struttura (come gli stadi), impegni economici già effettuati senza però vedere il ritorno alla normalità (commissione dei vigili del fuoco pagata ma non convocata per Palasparti e piscina comunale), piano delle opere pubbliche che definanzia interventi già previsti sia per l’esistente che per il prossimo patrimonio comunale (come la viabilità per il nuovo palasport in via del Progresso o la Chiesa di San Bendetto attigua agli uffici comunali di via Perugini).
    Un’opera, quella della terna (solo eccezionalemente, come oggi, presente al completo in ufficio), che però gode della fiducia di Prefettura e Ministro dell’Interno vista la proroga concessa fino a novembre, mentre Rampelli oltre che chiedere flessibilità valutando le ricadute in ambito sociale non può andare oltre. Gli atti amministrativi intanto non danno alcuna risposta alle società sportive e culturali, che anche in questo incontro non hanno trovato rassicurazioni. La burocrazia ha ragioni che la cittadinanza non comprende, nè è mai esistito quel report sulle strutture promesso a gennaio 2018, arrivando a casi come il “bottone della discordia” per l’impianto fotovoltaico del Palasparti che ha comportato già la scomparsa di 3 squadre iscritte a campionati nazionali e potrebbe avere ulteriori effetti a cascata se non ci sarà un nuovo affidamento e riapertura dell’impianto in tempi brevi.

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