«In assenza di supporti è oggettivamente complesso, oggi in Calabria, gestire anche l’ordinaria amministrazione di una Azienda Sanitaria»

Dopo la diffusione della notizia dimissioni, sono apparse sulla stampa varie ipotesi sulle motivazioni che avrebbero spinto a questo passo Amalia De Luca, che nel day after chiarisce i contorni della scelta

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    Dopo la diffusione della notizia dimissioni, sono apparse sulla stampa varie ipotesi sulle motivazioni che avrebbero spinto a questo passo Amalia De Luca, che nel day after chiarisce i contorni della scelta: «come ho sempre fatto da quando ho assunto le funzioni di DG, voglio pubblicamente comunicare le mie ragioni, affinché non “passino” messaggi diversi, ma soprattutto perché desidero rappresentare il lavoro che è stato fatto non solo da me, ma da tutti coloro che hanno contribuito a portare avanti la gestione dell’azienda in un momento così difficile per il nostro Servizio Sanitario; mi riferisco al direttore amministrativo, Elga Rizzo, con la quale dal 3 maggio scorso si è concretizzata una fattiva collaborazione, allo staff della Direzione generale, che ha supportato la grande mole di lavoro, al personale tutto: amministrativo, sanitario e tecnico, che ha reso possibile la realizzazione di molte attività portate a termine in questi mesi».
    La De Luca ricorda che «quando per effetto dell’entrata in vigore del DL 35/2019 (cosiddetto decreto Calabria), oggi legge 60/ 2019 ho dovuto assolvere, oltre alle funzioni di direttore sanitario aziendale, anche a quelle di direttore generale l’ho fatto con spirito di servizio, nella consapevolezza della necessità di assicurare la continuità di gestione dell’ASP e confidando nella brevità di durata dell’incarico. La lettera, datata 3 maggio 2019, con la quale la Struttura Commissariale comunicava alle ASP e AO l’entrata in vigore del decreto, nel sancire la prevista decadenza del Commissario in carica nominato dalla Regione, prevedeva, infatti, l’applicazione dell’art. 3 comma 6 del Dl.gvo 502/92 per l’individuazione del “reggente”, il quale avrebbe dovuto garantire l’ordinaria amministrazione, nelle more della nomina dei Commissari straordinari previsti dal decreto. Insieme al direttore amministrativoci siamo messe subito al lavoro».
    Secondo la direttrice «non si può certo dire che in questi mesi nell’ASP di Catanzaro ci sia stata inerzia. Grazie al lavoro di tanti sono state completate attività di fondamentale importanza, tra cui mi piace segnalare il documento triennale di fabbisogno del personale; la programmazione biennale degli acquisti di beni e servizi, documento essenziale, previsto dalla norma, non adottato in precedenza dall’ASP di Catanzaro, che consentirà il corretto approvvigionamento delle forniture necessarie per i funzionamento dei vari servizi; l’Accordo di compensazione volontaria con Federfarma, che ha permesso non solo di evitare contenziosi con le farmacie convenzionate, ma anche di recuperare somme utili a ridurre il disavanzo».
    A questo punto però la De Luca rimarca come «a distanza di più di 3 mesi i Commissari delle ASP non sono stati ancora nominati, né hanno trovato concreta attuazione anche altre importanti misure previste nel decreto per superare l’emergenza, quali ad esempio il supporto tecnico ed operativo da parte dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’attività di collaborazione con il corpo della Guardia di Finanza, l’istituzione dell’Unità di crisi speciale per la Regione, per effettuare visite ispettive straordinarie presso le aziende sanitarie, prevista entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto ( GU 152 dell’1/7/ 2019). In assenza di questi supporti è oggettivamente complesso, oggi in Calabria, gestire anche l’ordinaria amministrazione di una Azienda Sanitaria».
    In più «a queste difficoltà si è aggiunto per me l’aggravio di svolgere il doppio ruolo di reggente e di direttore sanitario aziendale. Per poter proseguire nel tempo tutte le attività e affrontare e risolvere non solo l’ordinario, ma anche lo straordinario, sempre più emergente ed il cui confine con l’ordinario non è così ben delineato da consentirne la netta separazione, avrei dovuto possedere doti speciali, di cui purtroppo non dispongo. È questa la motivazione per cui ho deciso di rimettere il mio incarico al Commissario ad Acta, generale Cotticelli, a cui va il mio più sentito ringraziamento e la mia riconoscenza istituzionale e personale per avermi dato sempre sostegno ed ascolto. Spero per la Sanità calabrese che nel frattempo la legge 60/2019 trovi piena attuazione».

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