«La legge prevede degli automatismi affinché gli enti non possono e non devono avere alcuna vacatio gestionale ed amministrativa»

Dopo l’annunciato esposto da parte della Uil Fpl calabrese, Elga Rizzo in merito al subentro come Direttore Generale facente funzioni dell’Asp di Catanzaro precisa il proprio ruolo

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    Dopo l’annunciato esposto da parte della Uil Fpl calabrese, Elga Rizzo in merito al subentro come Direttore Generale facente funzioni dell’Asp di Catanzaro precisa che «l’insediamento in qualità di reggente e/o direttore generale facente funzioni del ruolo di direttore amministrativo è un vero automatismo normativo che per dovere istituzionale è stato prontamente da me comunicato e informalmente condiviso con le istituzioni preposte. L’automatismo è disposto dall’art. 3 comma 3 L. 60/2019 che riporta testualmente: Fino alla nomina del Commissario Straordinario si applica quanto previsto dall’art. 3 comma 6 settimo periodo del decreto legislativo n. 502/1992. Decreto Legislativo (n. 502/1992) è la legge madre istitutiva delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Ancora il Decreto Legislativo n. 502/1992 sopra richiamato dispone testualmente: in caso di vacanza dell’Ufficio o in caso di assenza o di impedimento del Direttore Generale le relative funzioni sono svolte dal Direttore Amministrativo o dal Direttore Sanitario su delega del Direttore Generale o, in mancanza di delega, dal Direttore più anziano per età».
    La Rizzo ribadisce così che «la legge, quindi, prevede degli automatismi affinché gli enti non possono e non devono avere alcuna vacatio gestionale ed amministrativa, principio che anche chi ha mero buon senso e non ha conoscenze giuridiche ben può comprenderne la portata. E a tale proposito, l’automatismo disquisito ed illustrato sopra, nonché il buon senso ed il senso di responsabilità di chi amministra, ha consentito nella giornata di ieri di far costituire l’ASP di Catanzaro in ben 7 cause dal valore complessivo di curo 688.540,93 euro, la cui mancata costituzione avrebbe causato l’automatica soccombenza nonché l’aggravio di spese per l’ASP di Catanzaro, denaro che sarebbe stato sottratto anche al mantenimento dei servizi essenziali per i nostri pazienti».
    Una precisazione che la dirigente reputa sia dovuta ma non avrà altre repliche, poiché «dopo tale disquisizione giuridica, mi asterrò da qualsiasi commento rispondendo del mio operato alle Istituzioni, a tutti gli shakeholders ed ai cittadini utenti, cercando così di convogliare le forze e il tempo  da dedicare a quella che è la mission assistenziale dell’ASP di Catanzaro con l’aiuto del Referente dei servizi sanitari, ai Capi Dipartimento ed ai Dirigenti Amministrativi ed al personale tutto di incanalare il corretto utilizzo delle risorse umane ed economiche da destinare ai livelli essenziali di assistenza; ciò per evitare di contribuire nel nostro piccolo allo sbaraglio del servizio sanitario calabrese».
    Ci sarà poi un nuovo Governo, con un ministro della sanità a decidere quale sarà il destino dell’attuale commissario al piano di rientro, e a cascata tutti gli effetti conseguenziali su ogni azienda sanitaria provinciale.
     

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