I 5 Stelle invocano il cambio di passo nella sanità del catanzarese, il Comitato Pro Ospedale del Reventino teme il peggio

Dopo che a dicembre era arrivata la commissione d’accesso, successivamente all’inchiesta Quinta Bolgia, e nel frattempo però ridimensionate le posizione di diversi indagati, i commenti allo scioglimento dell’Asp di Catanzaro per condizionamenti della criminalità organizzata non tardano ad arrivare da un fronte politico.

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    Dopo che a dicembre era arrivata la commissione d’accesso, successivamente all’inchiesta Quinta Bolgia, e nel frattempo però ridimensionate le posizione di diversi indagati, i commenti allo scioglimento dell’Asp di Catanzaro per condizionamenti della criminalità organizzata non tardano ad arrivare da un fronte politico.
    «La situazione della sanità in Calabria è molto seria. Il rispetto rigoroso del principio di legalità sarà essenziale per aprire una stagione in cui il diritto alla salute venga effettivamente garantito» afferma il ministro Speranza a seguito del Consiglio dei ministri in cui su proposta del ministro Lamorgese si è provveduto allo scioglimento dell’azienda sanitaria di Catanzaro. 
    «Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di Catanzaro conferma la necessità e l’urgenza che l’intero governo M5S-Pd prenda in mano al più presto la situazione della sanità calabrese, dotando le aziende del Servizio Sanitario Regionale di vertici capaci di garantire legalità e tutela della salute con indipendenza e coraggio» affermano, in una nota, i parlamentari calabresi del  M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che aggiungono: «Il provvedimento del Consiglio dei ministri, analogo a quello che aveva già interessato l’Asp di Reggio Calabria, è indicativo della patologia principale da cui è affetto il Servizio sanitario della Calabria, cioè la sudditanza rispetto ad un sistema di potere che finora ha potuto agire incontrastato tra complicità e silenzi. Siamo certi che il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro Luigi di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, raccoglieranno in prima persona questo nostro appello, anche perché sulla sanità calabrese non c’è più tempo da perdere».
    Dopo il Decreto Calabria del ministro pentastellato Grillo la sanità calabrese non ha fatto però passi in avanti, ed in tale alveo entra il commento del Comitato Pro Ospedale del Reventino sulla propria pagina Facebook: «già c’era un commissario, visto che l’attuale Direttore Generale era tale, nominato da poco da Cotticelli. Ed era già un regime lacrime e sangue. Ora arrivano commissari ministeriali che sostituiranno commissari nominati da un commissario ad acta. Credeteci di peggio c’è solo la guerra civile, o il colpo di stato».

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