Finiti i fondi ministeriali, non proseguirà più l’assistenza domiciliare comunale, e le polemiche entrano in campagna elettorale

Lo contesta l’ex consigliere comunale Mimmo Gianturco, anche se ormai i tempi per variare il bilancio son scaduti e né c’erano state proteste o segnalazioni nel periodo in cui, in ritardo come consuetudine negli ultimi 2 anni, lo strumento contabile è stato approvato.

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    Finiti i fondi ministeriali, non proseguirà più l’assistenza domiciliare comunale, e le polemiche entrano in campagna elettorale. «La commissione straordinaria che guida il Comune di Lamezia Terme, nonostante le diverse sollecitazioni, ha pensato bene di sospendere il servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata a quella sanitaria per anziani. Si tratta di una scelta inaccettabile. Urge una variazione di bilancio per reperire i fondi necessari e far ripartire immediatamente questo fondamentale servizio sociale», contesta l’ex consigliere comunale Mimmo Gianturco, anche se ormai i tempi per variare il bilancio son scaduti e né c’erano state proteste o segnalazioni nel periodo in cui, in ritardo come consuetudine negli ultimi 2 anni, lo strumento contabile è stato approvato.

    «I commissari – continua il dirigente di Fratelli d’Italia – non solo non sono stati in grado di risolvere il ben che minimo problema amministrativo presentatosi in tutti questi mesi, ma ora non riescono neanche a comprendere le problematiche sanitarie che vive il nostro territorio e per mere questioni ragionieristiche, emarginano ulteriormente i nostri anziani privandoli di un servizio necessario. I cittadini lo sanno bene che chi ha governato Lamezia negli ultimi vent’anni ha lasciato le macerie, ma ai problemi bisogna trovare una soluzione e la chiusura dei servizi, così come la chiusura del palazzetto dello sport, del teatro, degli stadi ecc avvenuta in precedenza, oltre a mortificare la nostra comunità cittadina, evidenzia una palese incompetenza amministrativa. Pretendiamo un cambio di passo, almeno per queste ultime settimane di amministrazione commissariale».

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