Programmi elettorali: prelievi dal web e revisione delle normative nelle proposte di Cristiano

Il capitolo sulla cultura ha un registro linguistico più alto e ricercato, anche da Google che testimonia come sia copiato/incollato da articoli online

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    Di 27 pagine è il programma delle due liste a sostegno di Massimo Cristiano, che dopo 2 mandati da consigliere comunale nel lanciare la propria corsa alla poltrona di primo cittadino da un lato critica la macchina burocratica, dall’altro spiega che non si possono fare nell’immediato né assunzioni né le casse comunali godono di buona salute, proponendo l’assessorato alle periferie ed un’operazione verità sui conti pubblici e situazione personale entro 30 giorni (cioè entro fine anno, termine in cui teoricamente la giunta dovrebbe già farlo per legge delineando il Dup per il triennio successivo). In tema economico però si propone poi l’esenzione di pagamento delle tasse per disoccupati o famiglie monoreddito, o sgravi per alcune attività o categorie, entrate in meno per il bilancio che in qualche modo dovranno essere compensate ma non si spiega come.

    Sul campo Rom di Scordovillo la versione di Cristiano è quella di sgomberare e ricollocare solo i discendenti delle 60 famiglie originarie, versione dei fatti che per ordine pubblico ed impegni presi in Prefettura non può essere percorsa, specie nel passaggio in cui si propone di andare oltre le competenze comunali (che non può decidere gli ordini di servizio delle forze dell’ordine ed esercito) e non sottolinea come i costi di abbattimento e smaltimento dei rifiuti potrebbero ricadere sui conti del Comune, ovvero una delle varie incognite che non hanno portato negli anni ad una celere soluzione del problema. Proprio su questo ambito però la versione cambia subito dopo uscendo fuori dal campo rom: si propone una sanatoria per tutti gli altri abusi edilizi (si stima il 40% delle strutture esistenti in città), con prime case che invece che essere abbattute diventeranno beni comunali in cui gli stessi precedenti proprietari rimarranno a vivere pagando l’affitto all’ente pubblico. Esclusi gli stabili che hanno problemi di collaudo statico o vincoli idrogeologici, quanto meno per l’aspetto della sicurezza. 

    Si ribadisce la volontà di istituire una short list di disoccupati che si occupino dell’igiene urbana, ovvero un contratto da 1.500.000 euro affidato alla Lamezia Multiservizi, quindi non delegabile dato l’importo tramite tale affidamento per normative nazionali. Si sposa la cultura del plastic free dettata dal Ministero, quindi non opzionale e non di competenza comunale, sfidando matematica e sintassi nel promettere «la politica del rifiuto zero con una previsione quinquennale del 100% di rifiuti zero».

    Sulla tenuta della Multiservizi si promettono centinaia di assunzioni tramite la lotta agli sprechi e l’evasione nel settore idrico e rifiuti (per i quali si reputa non necessario pagare quanto deve andare in discarica), maggiori finanziamenti dalla Regione per il settore del trasporto pubblico e la creazione di un nuovo impianto di riciclo comunale, ma la società in house è in procedura di concordato e quindi ogni decisione passa anche dal Tribunale che segue la pratica.

    Cristiano punta sul valorizzare i servizi per le famiglie, ma solo se formate da un uomo ed una donna, un assessorato che si occupi di disabilità, ma mentre si promette attenzione per turismo, economia e sport, su quest’ultimo si indica in via Marconi e non in via del Progresso il palasport da completare. Per gli animali si ipotizza un cimitero dedicato, meno restrizioni per i locali del centro rispetto al recente regolamento di polizia locale (che recepisce normative sovracomunali), andando poi ad indicare come scelte atti obbligatori come quelli della revoca di appalti a ditte colpite da interdittiva antimafia o andando oltre i propri compiti come il caso dei Daspo Urbano (che arrivano nei casi previsti dalla Prefettura).

    Il capitolo sulla cultura ha un registro linguistico più alto e ricercato, anche da Google che testimonia come sia copiato/incollato da articoli online (l’attacco risale ad un testo del 2013, gli altri paragrafi da testi di anni successivi sulla stessa testata), concludendosi però con la proposta genuina di creare una fondazione per gestire i teatri. Altro aspetto che data la situazione economica e normativa non è più concesso, però.

    Da precedenti campagne elettorali torna il mutuo sociale, un nuovo piano del traffico e mutamenti al Psc (anche se non più possibili, se non con la valutazione delle manifestazioni di interesse ed osservazioni già in corso di valutazione), il rilancio della Fieragricola e dei mercati rionali, feste ed avvenimenti, sempre bilancio comunale permettendo, e si copia per il rilancio del centro storico un piano per Catania del 2012
    Gi.Ga.

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