Mascaro punta ad una vittoria al primo turno non reputando fondato il rischio incandidabilità

Partendo dal claim «per Lamezia» l’avvocato lametino saluta candidati, simpatizzanti e potenziali elettori nella sala dell’hotel del centro in cui si presentano le 2 liste civiche

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Come già chiaro dal programma depositato per questa campagna elettorale, riparte come se fosse un secondo mandato Paolo Mascaro nella corsa alla poltrona di primo cittadino persa a novembre 2017, riacquistata per poco per una sentenza del Tar della Calabria, e nuovamente salutata per la sentenza del Consiglio di Stato.

    Partendo dal claim «per Lamezia» l’avvocato lametino saluta candidati, simpatizzanti e potenziali elettori nella sala dell’hotel del centro in cui si presentano le 2 liste civiche che uniscono candidati uscenti e volti nuovi. Confermano il proprio appoggio a Paolo Mascaro, rispetto alle 9 liste del 2015 (che comprendevano sia alcuni partiti del centrodestra che formazioni civiche), Enrico Costantino (367 voti ottenuti), Giancarlo Nicotera (423), Stefania Petronio (151), Alessandro Santo Raso (208), Giovanni Arrigo Saladini (278), Maria Grandinetti (448), Tranquillo Paradiso (437), Giovanni detto Gianni Pulice (297).

    Cambiano candidato rispetto alla precedente elezione, rimanendo però sempre nel centrodestra, Antonella Salatino (24 voti con Fratelli d’Italia), Vittoria Barbera (153 con Labor), Davide Mastroianni (294 con Labor), mentre cambio di coalizione per Claudio Petronetti (62 con Democratici per Lamezia) e Peppino detto Pino Zaffina (638 con il Pd).

    «Nel 2015 avevo partiti e movimenti uniti in 9 liste, dopo il terremoto avvenuto a Lamezia per le note vicende abbiamo approntato un lavoro diverso, tagliando il proliferare di liste per avere misure antisismiche particolari, ipotizzando al massimo 3 liste con candidati scelti personalmente dal sindaco», spiega Mascaro nell’illustrare la situazione di partenza diversa, «il degrado della politica, a partire dal livello nazionale, è legato alla mancanza di una scuola di formazione. I partiti devono riprendere ad essere cellule di vita democratica 12 mesi all’anno».

    Le liste alla fine sono state 2 «per non abbassare il livello della qualità, rappresentando diverse professioni e fasce di età», assicura Mascaro, «ho rifiutato per questo appoggi espliciti di partiti aprendo invece a valutare singoli candidati. L’obiettivo è quello di far tornare il sorriso a questa città, ma facendolo assieme, abbracciando anche chi ha ideologie opposte di partenza come formazione politica. Non ci sono individui che aspirano a candidature regionali, carriere politiche o nomine in partecipate».

    Sul programma lo stesso sindaco uscendo non nasconde che «per qualcuno potrebbe essere una relazione di fine mandato, ma è la volontà di completare quanto si era iniziato ed è stato interrotto senza dare un libro dei sogni» invitando i propri candidati «a convincere gli indecisi ad andare a votare, fosse anche per i nostri competitor. La contestazione è un segno di democrazia e speranza rispetto alla rassegnazione». Sulla ricandidatura di alcuni consiglieri uscenti Mascaro chiede di «diffidare di chi, in nome del populismo becero, chiede di gettare il bambino con l’acqua sporca, specie in una fase in cui tutte le liste dei vari schieramenti hanno avuto un’iniziale ritrosia nel trovare candidati».

    Sull’udienza di eventuale incandidabilità del 21 ottobre a Catanzaro, Mascaro distingue tra merito e diritto: «il 7 agosto 2018 il Tribunale di Lamezia Terme dichiara la mia candidabilità, nei 3 atti successivi (Tar Calabria, ricorso dell’avvocatura di Stato, sentenza del Consiglio di Stato) il sottoscritto non è mai citato come fonte di scioglimento. La normativa dice che l’incandidabilità ha valore dopo la dichiarazione ultima e definitiva, quindi eventuale sentenza in Cassazione per il ruolo di sindaco non avrà valore prima del 2025».

    In versione ottimistica Mascaro non vede un possibile ballottaggio «perché potremmo già vincere al primo turno», e in uno scenario con ancora 6 candidati a sindaco esprime l’augurio di «un’opposizione costruttiva, come è stata quella nell’interlocuzione avuta con la Regione per l’individuazione delle aree Zes anche grazie al ruolo dei consiglieri comunali del Pd che hanno messo il bene del territorio davanti ai calcoli politici».

    Sul raffronto tra inizio mandato 2015 e quello 2019 il sindaco uscente rimarca che «all’ingresso in via Perugini avevo trovato un Comune sull’orlo del dissesto, noi siamo andati avanti superando il rischio di chiudere la Lamezia Multiservizi. Con una politica rigorosa abbiamo portato il Comune a non essere più in anticipazione di cassa, in quelle due settimane di nuova amministrazione abbiamo approvato una nuova macrostruttura, ora la prossima amministrazione dovrà rispettare i termini degli strumenti necessari all’approvazione del piano di fabbisogno, arrivando a 7 dirigenti tramite mobilità e prime assunzioni a tempo determinato. La situazione può mettersi nella giusta carreggiata, ma serve un sindaco già pronto e non da formare».

    Sulla Multiservizi si parte da quello che Mascaro definisce «un falso problema: dall’approvazione del primo bilancio della Multiservizi, ancora non avvenuto da parte dei soci, nel bilancio di previsione successivo si presenta l’indicazione dell’accantonamento. Ma il 19 novembre ci sarà l’adunanza dei creditori, quindi ci sarà un nuovo bilancio in cui la massa debitoria cadrà e quindi l’accantonamento per legge non sarà più previsto». 

    A rappresentare la trasversalità annunciata da Mascaro è il caso di Teresa Calidonna, figlia di un politico di formazione di centrodestra (Giovanni, ora scomparso) e di Milena Liotta che fino a pochi giorni prima della presentazione delle liste era una delle protagoniste del tavolo di centrosinistra. «La mia candidatura rappresenta il voler rispettare l’impegno politico dei miei genitori, ma al fianco di una persona di grande passione come l’avvocato Mascaro» spiega la giovane candidata, con altri endorsement offerti da Anna Maira D’Ascoli e Maria Teresa Costanzo, e via via gli altri aspiranti consiglieri.

    ASSIEME CON MASCARO SINDACO
    Caruso Anna
    Colacino Biagiora
    Costantino Enrico
    Costanzo Giuseppe
    Cugnetto Angela
    Cuiuli Concetta
    De Fazio Francesco
    De Sarro Vincenzo
    Dries Alessia
    Lorena Antonio
    Menniti Giovanna Iride Maria
    Nicotera Giancarlo
    Perri Maurizio
    Petronio Stefania
    Pileggi Maria Concetta
    Rambaldi Daniela
    Raso Alessandro Santo
    Rubino Rosy
    Saladini Giovanni Arrigo
    Salatino Antonella
    Saullo Alessandro
    Spinelli Annalisa
    Torcaso Pasquale
    Vescio Giovannino

    ORGOGLIO LAMEZIA
    Barbera Vittoria
    Calidonna Teresina
    Costantino Marco
    Costanzo Maria Teresa
    D’Amico Antonietta
    D’Ascoli Anna Maria
    Galassi Lorella
    Gatto Danilo
    Gemelli Danilo Wilder
    Giuliano Elio
    Grandinetti Maria
    Mastroianni Davide
    Molinaro Rosa
    Paradiso Tranquillo
    Petronetti Claudio
    Podda Simone Salvatore
    Pulice Giovanni detto Gianni
    Raso Mirella
    Scillia Rossana
    Vinci Alessandro Maria
    Vincenzini Claudia
    Zaffina Peppino detto Pino
     

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