La terna commissariale boccia il bilancio 2018 della Multiservizi contestando l’operato societario

Il parere negativo del collegio dei revisori dei conti sulla proposta degli equilibri di bilancio 2019 deriva proprio dalla passività da 21.967.824 euro, così come il mancato rispetto dell’approvazione del bilancio consolidato 2018 entro fine settembre

Più informazioni su


    Entro il 31 luglio si sarebbero dovuti deliberare gli equilibri di bilancio, ma come per tutti gli altri strumenti contabili negli ultimi 2 anni sotto la gestione commissariale il termine non è stato rispettato. Motivo secondo la terna, oggi in completa formazione, è la situazione della Lamezia Multiservizi, il cui concordato preventivo con il Tribunale ed eventuali riflessi sul bilancio comunale hanno interessato la corrispondenza tra istituzioni per tutta l’estate fino all’inizio dell’autunno. Solo oggi, però, si dà mandato di bocciare il bilancio 2018 della società in house.

    Dopo la “nota informativa asseverata contenente la verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra ente locale e società partecipate” pubblicata ad agosto, gli ultimi passaggi son infatti partiti ad ottobre, come certificato oggi nella delibera approvata: «a seguito del riscontro degli Avvocati dell’Ente, il dirigente del Servizio Economico-Finanziario, con nota prot. 64117 del 8 ottobre 2019 ha richiesto a questa Commissione Straordinaria di comunicare al Servizio medesimo le proprie determinazioni in merito al progetto di bilancio della società “in house”; con nota prot. n. 66809 del 16 ottobre 2019, questa Commissione Straordinaria ha richiesto alla società controllata appropriati elementi di chiarimento nei confronti di ciascuna delle osservazioni formulate al fine di consentire, in sede di Assemblea Ordinaria dei Soci, la formulazione di un consapevole parere, favorevole o contrario, all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2018, affermando che, nel caso contrario, questa Commissione non avrebbe potuto approvare il bilancio. Nel contempo, con la medesima nota, veniva formulata esplicita richiesta, rivolta all’Amministratore Unico della controllata, di convocazione dell’Assemblea medesima».

    La terna commissariale, molto ligia sugli obblighi altrui, ha così diffidato l’amministratore unico da lei stessa nominato a convocare entro mezzogiorno del 5 novembre l’assemblea dei soci (in cui il Comune di Lamezia Terme è quello di maggioranza detenendo poco meno del 90% delle quote) per approvare il bilancio consuntivo 2018 della società in house, con convocazione fissata ora in prima seduta il 14 e seconda il 15 novembre.

    Se poi in 2 anni non si è mai vista pubblicata una relazione di gestione (obbligo semestrale su cui in consiglio comunale non di raro l’opposizione alza i toni contro l’amministrazione in carica) ora si contesta la poca chiarezza dei dati da parte di chi avrebbe l’obbligo di effettuare un controllo, ma non lo rispetta per come il collegio dei revisori dei conti ha già in più di un’occasione “bacchettato”.

    Si contesta che «nonostante quanto riportato nel verbale dell’Assemblea Ordinaria dei Soci svoltasi il 18 ottobre 2018 – nelle parti relative alle informazioni che l’Amministratore riferisce ai soci in merito ai risultati d’esercizio emergenti dal bilancio infrannuale al 30 settembre ed in particolare, che alla medesima data, dalla contabilità si rilevava una perdita di esercizio di 190.000 euro, determinata dagli oneri finanziari ed imposte di competenza, e svalutazioni dei crediti del servizio idrico per il periodo di competenza di 500.000 euro – al 30 novembre 2018, appena 42 giorni dopo la prima assemblea del 18 ottobre e 36 dalla seconda del 24 ottobre 2018, la situazione economico patrimoniale evidenzia tutt’altro risultato di esercizio e svalutazioni di cui l’Ente viene a conoscenza solo in data 4 aprile 2019 con l’acquisizione al prot. n. 23018 del piano di concordato ed il successivo deposito della prima proposta di bilancio del 6 giugno 2019 e di quella definitiva del 20 giugno 2019». Problemi di comunicazione e conti che proseguono poi successivamente.

    Da via Perugini si lamenta che «la Società è inadempiente per gli obblighi previsti dal vigente “Regolamento controllo analogo sulle società in house providing e del controllo sulle altre Società e/o Organismi Partecipati del Comune di Lamezia Terme” approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 149 del 30 novembre 2016, non avendo mai ottemperato a quanto con il medesimo disciplinato e non consentendo, pertanto, al competente Servizio comunale, nonostante le sistematiche comunicazioni e richieste, di svolgere le specifiche attività previste. Di tale perdurante inadempimento è stata sistematicamente informata questa Commissione Straordinaria», terna che però non ha mai mosso obiezioni.

    Si lamenta inoltre che «nei rapporti con la società controllata risulta ancora pendente il debito nei confronti della società “Deca S.r.l.” riconosciuto – per canoni di depurazione dovuti dalla società e per un importo pari ad 4.389.600,86 euro – con deliberazione del Commissario ad acta (n. 1 del 23.07.2019) nominato dalla Regione Calabria. Su tale deliberazione è stato espresso parere contabile negativo dal dirigente del Servizio Economico-finanziario e l’atto è stato trasmesso al Giudice Delegato ed al Commissario Giudiziario della procedura di concordato. In data 30 luglio 2019 l’Amministratore Unico della controllata ha inviato una nota telematica con la quale comunicava l’avvenuto incontro, nella mattinata dello stesso giorno, con i rappresentanti del CO.R.A.P. e della società “DECA S.r.l.” finalizzato al raggiungimento di un accordo transattivo del quale, ad oggi, non è stato comunicato alcun esito dell’impegno assunto».

    Secondo la terna commissariale il parere negativo del collegio dei revisori dei conti sulla proposta degli equilibri di bilancio 2019 (da approvare entro fine luglio) deriva proprio dalla passività da 21.967.824 euro risultante dal progetto di bilancio 2018 della “Lamezia Multiservizi S.p.A.”, così come il mancato rispetto dell’approvazione del bilancio consolidato 2018 entro fine settembre. Il tutto deliberato ad inizio novembre, ed ammettendo che «la mancanza di certezza in ordine ai tempi di insediamento del prossimo organo consiliare potrebbe rendere impossibile l’adozione delle necessarie deliberazioni del Consiglio Comunale entro la fine di questo anno, tra le quali l’adozione del provvedimento di razionalizzazione periodica delle partecipazioni da adottare, appunto, entro il 31 dicembre». Aspetto che in effetti dovrebbe preoccupare anche gli attuali candidati alle elezioni del 10 novembre.

    Giovedì con apposita nota il dirigente del Settore Economico finanziario ha evidenziato altri aspetti: «la mancata rappresentazione documentale delle svalutazioni dei crediti effettuate per un importo di 16.010.272 euro (alla pag. 43 della nota integrativa sono riportate per 15.463.404), definite, unitamente agli accantonamenti a fondo rischi ed oneri per 6.221.244, “stralci concordatari” e “causa principale della perdita d’esercizio di 21.967.824” (pag. 16 Relazione sulla gestione)». 

    Ma diversi altri sono i punti contestati: «per il totale crediti iscritti in bilancio al netto delle svalutazioni, sono state evidenziate le incongruenze dell’ammontare del credito nei confronti del Comune di Lamezia di 7.17.549 superiore al valore complessivo netto di 6.377.217. Sembrerebbe, quindi, essere stata praticata una svalutazione totale dei crediti verso gli altri controllanti e parte di quelli nei confronti del Comune di Lamezia Terme; per i crediti nei confronti dell’utenza del servizio idrico (riportati per 12.359.001 oltre 3.646.316 da fatturare, pag. 20 della nota integrativa) non è stato fornito: dettaglio delle svalutazioni ( 7.743.158); anno di riferimento nonché ammontare eventuale dei crediti stralciati per prescrizione con riferimento temporale; estremi, ammontare e risultati delle azioni intraprese per il recupero anche coattivo; per i crediti verso clienti diversi ammontanti ad  3.715.842, comprensivi di crediti per fatture da emettere di  1.336.623, sono state operate svalutazioni complessive per  2.611.486; risultano pertanto svalutati anche crediti per prestazioni ancora da fatturare».

    Solo dal piano di concordato risultano avviate le azioni di riscossione coattiva del credito totale da 8.925.000 euro da parte di: Equitalia per recupero di crediti per 2.400.000; Seriel S.p.A, società di riscossione di crediti, per 925.000; So.Ge.R.T. S.p.A., in data 27.06.2018, per la riscossione coattiva di crediti per 5.600.000.

    Si sostiene che «le mancate azioni di recupero negli anni pregressi per le quali potrebbe essere intervenuta prescrizione, comportano specifiche responsabilità a carico degli amministratori pro tempore per il danno prodotto e per il conseguente stato di crisi della società che ha nel passivo la maggior consistenza dei debiti sia verso Sorical (acquisto acqua) sia verso Deca S.r.l. (servizio depurazione)».

    Si boccia perciò il bilancio 2018 della Lamezia Multiservizi, ma le conseguenze le dovrà affrontare l’amministrazione comunale che sarà eletta questa mese.
    Gi.Ga.

    Più informazioni su