Armi, munizioni, 167.000 euro in contanti ed anche una divisa della polizia penitenziaria nelle disponibilità di Carmelo Furci (VIDEO)

Delle 7 pistole, tutte perfettamente funzionanti, ben oleate e pronte all'uso (saranno effettuate indagini balistiche per stabilire se siano state usate per atti criminosi), 3 sono clandestine, in quanto con matricola abrasa, 2 sono risultate provento di furto e per altre 2 sono in corso gli accertamenti

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    All’interno degli appartamenti nella disponibilità di Carmelo Furci, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa del reato di usura, gli operatori della Guardia di Finanza lametina hanno trovato 167.000 euro in contanti suddivisi in “mazzette” confezionate “sottovuoto”, 7 quintali di fuochi pirotecnici detenuti senza alcuna assicurazione di rischi in un appartamento condominiale, 1 ordigno esplosivo da 1 kg di polvere pirica, 7 pistole (2 revolver, 5 semiautomatiche), 645 munizioni, 10 caricatori, 1 mimetica ed 1 maglione della polizia penitenziaria.

    Un bottino che apre nuovi scenari anche secondo gli stessi inquirenti, che questa mattina in una nuova conferenza stampa presso la sede lametina delle fiamme gialle hanno illustrato i particolari dell’operazione Buitre Malo condotta insieme al Sostituto procuratore Giuseppe Falcone. 

    Delle 7 pistole, tutte perfettamente funzionanti, ben oleate e pronte all’uso (saranno effettuate indagini balistiche per stabilire se siano state usate per atti criminosi), 3 sono clandestine, in quanto con matricola abrasa, 2 sono risultate provento di furto e per altre 2 sono in corso gli accertamenti per stabilire la provenienza, e per tale ragione Furci è accusato anche di detenzione abusiva di armi comuni da sparo, anche clandestine, ricettazione, detenzione illecita di materiali esplosivi ed esplodenti. 

    Il Comandante del gruppo di Lamezia Terme, Clemente Crisci, ha spiegato così che «tutta l’operazione parte dal settore dell’usura, commesso da soggetto con reati specifici, con 3 fasi operative in circa 3 mesi. Nella prima Furci era già stato attenzionato da parte del nostro gruppo, con un arresto già avvenuto nel 1997. Sviluppando le indagini abbiamo individuato un bar tabaccheria oggetto delle sue attenzioni, convocando i due coniugi titolari ad agosto trovando però una forte reticenza da parte degli stessi. Dagli accertamenti bancari è venuto fuori che nel dicembre avevano accumulato un debito di circa 90.000 euro depositando in un solo giorno 98.000 euro in banca. In seguito, tramite attività intercettive e di videosorveglianza, abbiamo appurato come Furci direttamente alla chiusura dell’attività entrava ad intascare l’incasso giornaliero, e di fronte alle evidenze di indagine i due coniugi non hanno potuto più negare l’usura».

    Da questo punto la necessità di perquisire l’abitazione, e la scoperta a sorpresa: «nello stesso condominio Furci possedeva 2 appartamenti, ed 1 altro nelle vicinanze, all’interno dei quali abbiamo forzato l’ingresso ritrovando quanto oggi oggetto della conferenza stampa. Si prosegue nelle indagini per verificare la presenza di altre vittime di usura o approfondire l’ambito delle armi e divise. Curiosamente tra le pistole sequestrate compare anche una Beretta che dovrebbe entrare in dotazione alla Guardia di Finanza dal primo gennaio 2020». Armi, contanti, esplosivi potrebbero essere anche legate alla criminalità organizzata, aspetto su cui Crisi tiene aperte le eventualità di sviluppi: «sono in corso degli accertamenti, data la vicinanza del soggetto al clan Greco. In alcune intercettazioni si arriva anche alle minacce di morte, ma le indagini sono ancora in corso».

    «Nell’ambito dell’indagine per il reato di usura, gli operatori della Guardia di Finanza hanno ricostruito non solo le attività illecite relative al denaro prestato, quanto anche movimenti di natura diversa», rimarca il Procuratore Salvatore Curcio, «le attività di indagine sono tutt’ora in corso, ma riteniamo di aver fermato una persona che dal punto di vista sociale desta una pericolosità potendo contare su armi, munizioni, ed un ordigno che poco aveva a che fare con i fuochi d’artificio».

    Elogio sulla collaborazione con la Procura della Repubblica da parte del comandante regionale Calabria, Fabio Contini, rimarcando il contesto non facile calabrese per la presenza della criminalità «ma che ha a disposizione anche una forza al 90% di origine calabrese che non abbassa mai la guardia». Contini sottolinea come «l’usura oltre alla vittima, colpisce anche l’economica cittadina perché inquina il mercato», precisando che «le segnalazioni di operazioni bancarie sospette hanno un iter complesso, una mole complessa di dati che ci può far ritenere che la banca abbia potuto fare anche la segnalazione, ma nel caso ciò non fosse avvenuto ci sarà una sanzione molto pesante per il responsabile e la banca».

    Anche Dario Solombrino, comandante provinciale di Catanzaro, si concentra sul fatto che «l’usura tocca persone in stato di necessità, in questo caso si è andati ad approfittare della difficoltà di due commercianti».

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    Un post condiviso da Lameziainforma (@lameziainforma) in data: 14 Nov 2019 alle ore 2:17 PST

     

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