«Se fossimo nati a Scordovillo, o a Ciampa di Cavallo, come sarebbe stata la nostra vita?»

Incontro del vescovo Giuseppe Schillaci con gli operatori della Caritas all’interno della mensa ospitata nei locali della chiesa Pietà, in attesa che le varie attività possano trovare una nuova casa nel complesso interparrocchiale di San Benedetto

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    Incontro del vescovo Giuseppe Schillaci con gli operatori della Caritas all’interno della mensa ospitata nei locali della chiesa Pietà, in attesa che le varie attività possano trovare una nuova casa nel complesso interparrocchiale di San Benedetto, quando i lavori saranno conclusi (viabilità e piazza competeranno al Comune, che ha richiesto oltre 14 milioni di euro tramite i contratti istituzionali di sviluppo, prevedendo anche un parcheggio interrato).

    Schillaci rimarca come l’accoglienza ed il servizio verso i poveri sia uno dei moniti di Papa Francesco, ambito ripreso anche da Don Giacomo Panizza che invita ad «ascoltare i poveri» e ricorda l’impegno della consulta composta da varie associazioni ed organizzazioni a livello nazionale in una serie di iniziative. Sabato a Lamezia Terme si apriranno al confronto le varie comunità, partendo da una riflessione del religioso: «se fossimo nati a Scordovillo, o a Ciampa di Cavallo, come sarebbe stata la nostra vita?»

    Nell’ambito dei numeri, lo sportello legato all’accoglienza degli stranieri dall’inizio dell’anno ha avuto 329 nuovi utenti, con 1925 persone incontrate dall’inizio dell’anno. Lo sportello lavoro ha trovato occupazione a 16 persone su 53 proposte, mentre ogni sera 9 famiglie di Sant’Eufemia offrono la cena agli ospiti del locale dormitorio.

    Lo sportello di ascolto della Caritas ha un’utenza di un centinaio di persone, che si rivolgono per i problemi più disparati dal tipo economico a quello lavorativo. La mensa da inizio anno ha servito circa 9000 pasti ad utenti di diverso tipo, anche lametini di età avanzata, mentre un’altra unità ha effettuato direttamente in strada una serie di incontri con sia donne che uomini, per lo più stranieri.

    Si nega poi la visione solo assistenzialistica dei servizi, portando il caso dell’emporio in cui oltre a fornire di generi di prima necessità si offre assistenza per il campo di formazione e lavoro. Si aiuta l’affiancamento per andare a rivolgersi al centro per l’impiego e compilare il proprio curriculum, con la collaborazione di alcune scuole si è avviato un corso di alfabetizzazione per italiani e stranieri puntando ai genitori degli alunni che frequentano le stesse aule. Tra Scordovillo, Ciampa di Cavallo, San Pietro Lametino e Sant’Eufemia sono state 70 le famiglie coinvolte in queste nuove relazioni.

    Sui Cas si rimarca la mancata firma per i tagli e le restrizioni imposte dall’allora ministro Salvini, con l’ostello della carità di via Raffaele che con le sole risorse della Caritas è passata dall’ospitare 14 a 6 persone. Nel mentre al centro sportivo Gonzaga sta nascendo una squadra multietnica di bambini dai 6 agli 11 anni, ipotizzando di far ripartire l’Asd Rom per i residenti di Scordovillo.
    Gi.Ga.
     

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