Tra ricostruzioni giornalistiche ritenute valide, ed altre no, Pegna torna sul caso Furci al seggio 17

Il candidato a sindaco in commissariato appura l'inesistenza di un comunicato stampa della polizia sulla vicenda

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    Diventa una notizia multibrand la vicenda della presenza di Carmelo Furci, arrestato all’indomani del voto e presente al seggio 17 durante le operazioni elettorali, con Ruggero Pegna, che ne ha dato notizia in un programma tv, dopo averlo appreso da voci giornalistiche, a smentire indiscrezioni e ricostruzioni non fornite dalla polizia ma da organi di stampa: giornalistica quindi la fonte iniziale reputata valida, non altrettanto la fase successiva a dare un quadro diverso rispetto a quanto emerso in trasmissione nel dibattito tra i due aspiranti sindaco che andranno al ballottaggio il 24 novembre.

    «Ieri mattina ho incontrato il dottore Morelli e il commissario Carito presso il Commissariato di Lamezia, nell’ambito dell’indagine relativa alla presenza del signor Furci al seggio 17. Entrambi mi hanno confermato che è in corso la relativa indagine che prevede la convocazione in commissariato di tutti i testimoni presenti nei seggi della Scuola Manzoni, dei giornalisti a conoscenza della notizia, ecc. Entrambi hanno confermato che non è stato mai diramato alcun comunicato né dal Commissariato né dalla Questura, in quanto le indagini sono in corso e sono secretate», spiega Pegna, anche se nessuno ha parlato di comunicati ma di verifiche interne in merito a denunce presentate.

    «Il sottoscritto, infatti, non ha mai parlato di incidenti e disordini, come ben si vede nella registrazione televisiva in possesso della polizia, ma della presenza di questa figura nelle sezioni della Manzoni e in particolare al seggio 17, per coincidenza seggio elettorale dell’avvocato Nicotera di cui è cliente», spiega Pegna, imputando ad altri giornalisti presenti in studio la ricostruzione, dopo che nel corso della stessa registrazione era stata smentito il ruolo di Furci come rappresentante di lista. 

    «All’avvocato Nicotera, che peraltro ha confermato in un’intervista televisiva quanto da me affermato, cioè  che il Furci fosse in questi seggi, porgo la mia solidarietà per essere stato, suo malgrado e a sua insaputa, come accade spesso, oggetto di campagna e interesse elettorale proprio nel suo seggio da parte del suo cliente», commenta Pegna, «all’onorevole Tassone, che è intervenuto nella questione a difesa del suo rappresentante di partito, esprimo la stessa solidarietà, con un pizzico di disappunto visto che, per la grande esperienza che ha, si è limitato a guardare il dito e non la luna. L’episodio, infatti, è molto grave e potrebbe, purtroppo, già essere l’inizio di una nuova disavventura per questa Città».

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