Incontro su Sant’Andrea tra Oriente ed Occidente giovedì a Curinga

Nella relazione di Salvatore Mongiardo molti sono stati i riferimenti storici, geografici, filosofici, etici e religiosi supportati da fonti ben precise e agganci, supportati da una solida preparazione e visione globale della storia, nelle sue più recondite pieghe.

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    Nella Chiesa Madre di Curinga giovedì si discusso del “Protocletos” il primo chiamato, come lo definisce la Chiesa Ortodossa. Il Tema dell’incontro “Sant’Andrea tra Oriente ed Occidente” ha aperto orizzonti storici, culturali, religiosi, filosofici. L’incontro coordinato da Cesare Natale Cesareo direttore del sito  www.curinga-in.it ha visto i saluti del sindaco di Curinga, Vincenzo Serrao, che ha sottolineato come conoscere e approfondire la figura del Santo Patrono, con iniziative come queste, possa far riscoprire il santo “ quasi dimenticato” rilanciandone la sua venerazione.

    Don Pino Fazio parroco della comunità curinghese, nel suo saluto ha ricordato come Sant’ Andrea dopo essere stato discepolo di Giovanni il Battista, diviene apostolo di Gesù e lo segue divenendo quell’ anello di congiunzione privilegiato tra Gesù e il mondo, grande evangelizzatore e comunicatore; segue il Maestro, divulga nel mondo la sua parola e il suo insegnamento e ne accetta il martirio.

    Cesare Natale Cesareo ha fatto un breve excursus sulla vita del Santo, ricordando che in alcuni scritti vengono narrati i suoi viaggi verso i paesi a nord e ad Oriente della Palestina, la sua fama che si amplifica anche grazie agli Atti di Andrea (apocrifi).    Andrea è Santo patrono della  Scozia , della  Russia , della  Romania , dell’ Ucraina ,  della  Grecia e della Prussia . Interessante anche la raffigurazione della singolare croce ad “X “che appare in molte bandiere nazionali. Un accenno anche alle reliquie del Santo sparse in Europa e nella cattedrale di San Giorgio in  Costantinopoli  (sede del patriarcato della Chiesa Ortodossa).

    Nella relazione di Salvatore Mongiardo molti sono stati i riferimenti storici, geografici, filosofici, etici e religiosi supportati da fonti ben precise e agganci, supportati da una solida preparazione e visione globale della storia, nelle sue più recondite pieghe.

    Ne è usciata una visione non idealizzata del primo apostolo Sant’ Andrea, ma una figura proiettata tra due mondi, tra due culture, realtà e situazioni storiche, legate alla solida esperienza terrena, sublimata e trascendentale nell’ ultimo atto della sua vita, abbracciando una croce ad “X” lettera greca (khi), come simbolo della luce che unisce cielo e terra, come la giunzione di una V (discesa celeste) e una Λ (elevazione terrena).

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