Esperienza nei laboratori del Centro di neurogenetica del “Giovanni Paolo II” per la Terza A del Polo Tecnologico

I 26 ragazzi hanno anche avuto l’opportunità di tradurre in pratica ciò che in questi anni hanno appreso dai libri 

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    Una vera e propria esperienza di alternanza scuola lavoro, quella che stanno vivendo gli studenti della terza A del Polo tecnologico di Lamezia Terme, diretto da Patrizia Costanzo, ospiti in questi giorni dei laboratori del Centro di neurogenetica del “Giovanni Paolo II”.
    Nel corso dei vari incontri nella struttura ospedaliera, dove la classe ha trovato accoglienza e disponibilità da parte di tutti i collaboratori della direttrice Amalia Bruni, nonostante le difficoltà che lo stesso Centro sta vivendo in queste settimane con la paventata, ed al momento scongiurata, ipotesi di chiusura, i 26 ragazzi, accompagnati dai tutor di classe ed aziendale, rispettivamente Laura Rosa e Raffaele Maletta, hanno potuto, non solo visionare le banche dati del Dna e dei cervelli, ma hanno anche avuto l’opportunità di tradurre in pratica ciò che in questi anni hanno appreso dai libri effettuando, ad esempio, l’estrazione del Dna, preparando vetrini, vivendo, quindi, appieno le attività che si svolgono all’interno di un laboratorio.
    Esperienza positiva, quindi, vissuta, non solo dagli studenti ma anche dallo staff che li ha accompagnati nelle 50 ore previste dal Pcto, come, del resto sottolineato dallo stesso Maletta che ha parlato di «ragazzi preparati, dotati di una vivacità intellettuale particolare che finora non avevamo riscontrato in altre classi. Sono stati ragazzi – ha concluso – che hanno dimostrato anche un forte interesse per gli argomenti trattati durante gli incontri nei laboratori».
    Quello in corso di svolgimento al Centro di neurogenetica, che è stato possibile grazie anche alla disponibilità del commissario Salvatore Gullì che, insieme agli altri componenti la terna commissariale, ha fatto si’ che il Polo tecnologico potesse firmare una convenzione con l’Asp per realizzare il progetto, rappresenta solo un tassello di un più ampio mosaico di iniziative che l’Istituto, grazie alla tenacia della dirigente, sta realizzando, aprendo la scuola alla città nel tentativo di creare una vera e propria sinergia con l’esterno. 
     

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