«Il comune di Lamezia, con circa 2112 fruitori (dati ufficiali ad agosto scorso) può avere a disposizione circa 400 unità lavorative giornaliere tramite reddito di cittadinanza»

Torna sulla questione dell'uso per il Comune dei percettori del reddito di cittadinanza il Nuovo Cdu che, tramite il coordinatore ed il presidente cittadino, sottolinea la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo dell’8 gennaio

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    Torna sulla questione dell’uso per il Comune dei percettori del reddito di cittadinanza il Nuovo Cdu che, tramite il coordinatore ed il presidente cittadino, sottolinea come con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo dell’8 gennaio «i beneficiari di tale reddito, da ora in poi, saranno obbligati a svolgere lavori di pubblica utilità presso il Comune di residenza. Coloro i quali si rifiutano di svolgere tale obbligo perderanno il sussidio che sino ad ora hanno percepito giustamente, ma senza sforzo. I percettori dovranno lavorare all’interno dei progetti utili alla collettività (PUC), organizzati dai vari comuni, come stabilito dal decreto N° 4 del 2019 e confermato dal decreto attuativo del 22 ottobre e finalmente pubblicato qualche giorno fa». 
    I progetti utili per la collettività possono riguardare l’ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Ogni lavoratore dovrà svolgere un massimo di 8 ore lavorative settimanali che potrà svolgere in un unico giorno o in più giorni. «Il comune di Lamezia, con circa 2112 fruitori (dati ufficiali ad agosto scorso) può avere a disposizione circa 400 unità lavorative giornaliere», si rimarca, «ora spetterà, e noi del CDU lo solleciteremo continuamente, a chi di competenza far applicare questo auspicato decreto. Se questi lavoratori saranno ben impiegati ed utilizzati nei progetti utili, tutti noi lametini potremo trarne dei vantaggi nei vari settori come previsto dalla legge. Se i percettori si rifiuteranno la legge prevede che il sussidio del reddito di cittadinanza gli potrà essere tolto e, allora, almeno trarranno vantaggi le casse statali che potranno utilizzare questi fondi per il benessere dei cittadini»

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