Ricorso elettorale al Tar Calabria, il Comune di Lamezia Terme si oppone anche al procedimento delle liste di Cristiano

Si chiede il rinnovo delle operazioni elettorali in tutte le sezioni indicate e nelle quali sono state accertate irregolarità sostanziali e invalidanti e inficianti il procedimento elettorale

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    Come già fatto in merito al ricorso presentato dal Movimento 5 Stelle, il Comune di Lamezia Terme si costituisce anche nel ricorso al Tar della Calabria presentato da Massimo Cristiano, Caterina Sonetto e Fabio Bascerano in cui si chiede, al pari dei pentastellati, «l’annullamento del verbale del 5.12.2019 con cui l’Ufficio elettorale ha proclamato eletto Paolo Mascaro alla carica di Sindaco del Comune di Lamezia Terme; del verbale del 9.12.2019 con cui l’Ufficio elettorale ha proclamato eletti i consiglieri comunali del Comune di Lamezia Terme; dei verbali delle operazioni elettorali svoltesi in diverse sezioni a causa delle gravissime omissioni e violazioni e irregolarità sostanziali in essi presenti; nonché di ogni altro atto e provvedimento presupposto e pregresso e connesso e conseguenziale; affinché venga ordinato il rinnovo delle operazioni elettorali in tutte le sezioni indicate e nelle quali sono state accertate irregolarità sostanziali e invalidanti e inficianti il procedimento elettorale».
    L’affidamento della difesa del Comune ai 3 avvocati convenzionati si basa su due punti: «è interesse fondamentale dell’Ente, ravvisabile nell’esigenza di intervenire a tutela della correttezza e regolarità dell’attività svolta dalle Sezioni elettorali, resistere nei giudizi presentati; l’Amministrazione ha un interesse mediato, che la pone in posizione di interesse contrario al ricorrente al mantenimento della proclamazione degli eletti quale presupposto del funzionamento dell’Organo. In altri termini, l’Amministrazione è portatrice di un’interesse alla funzione ed all’espletamento dei compiti pubblici affidati dalla legge, sicché ciò che qualifica il suo intervento nel processo elettorale è l’interesse al corretto “potenziale” funzionamento dell’organo elettivo e, conseguentemente, al mantenimento della proclamazione egli eletti quale interesse contrario a quello dei ricorrenti».

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