Ritorno in servizio annuale e gratuito per i pensionati di via Perugini, al via le prime delibere

Trattandosi di collaborazione volontaria e gratuita non è previsto espressamente un orario di lavoro specifico, ma «per mere esigenze organizzative dell'Ente dovrà concordare gli orari della prestazione gratuita con il dirigente del Settore di riferimento».

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    In attesa di poter avere tutte le documentazioni in regola con cui presentarsi il 5 maggio a Roma in commissione ministeriale, al fine di avere il via libera per nuove assunzioni attualmente bloccate dal dover osservare i dettami del piano di riequilibrio, il Comune di Lamezia Terme attua il primo “rientro in servizio” per un proprio dipendente andato in pensione.
    Ieri la giunta Mascaro ha infatti deliberato l’autorizzazione per Antonio Lombardo, andato in pensione il 1 agosto, che tornerà a prestare servizio gratuitamente per un anno in via Perugini presso la segreteria del sindaco aderendo alla proposta approvata in giunta il 14 gennaio.
    Nel disciplinare, che verosimilmente sarà seguito anche per altri dipendenti che decideranno di tornare a dar manforte agli uffici comunali da poco salutati, si specifica che l’incarico «non è prorogabile, né rinnovabile», precisando che lo stesso «non dà luogo a costituzione di rapporto di pubblico impiego, né di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con il Comune di Lamezia Terme. Non dà altresì diritto ad alcun trattamento previdenziale e/o assistenziale. L’incarico non prevede alcuna funzione dirigenziale o direttiva e non è ammessa la rappresentanza dell’Ente a qualsiasi titolo».
    Tra le spese rimborsabili (previsto un tetto massimo di 300 euro mensili) figura la  polizza assicurativa per responsabilità civile da sottoscrivere a carico dell’ex dipendente in quanto «l’incaricato solleva il Comune di Lamezia Terme da ogni responsabilità per eventuali infortuni in cui dovesse incorrere durante l’espletamento delle attività», mentre trattandosi di collaborazione volontaria e gratuita non è previsto espressamente un orario di lavoro specifico, ma «per mere esigenze organizzative dell’Ente dovrà concordare gli orari della prestazione gratuita con il dirigente del Settore di riferimento».
    Se da un lato si rimarca come «l’incaricato è tenuto ad osservare il Codice di Comportamento di cui alle vigenti norme di legge, contrattuali e regolamentari», dall’altro però si precisa che «l’incaricato non avrà accesso agli atti dell’Ente; qualora, incidentalmente, venisse a conoscenza del contenuti di atti dell’Ente, è tenuto a mantenere il segreto d’ufficio in virtù delle norme, di legge e regolamentari, vigenti. È tenuto alla riservatezza e, per nessun motivo, potrà fornire informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti, atti, fatti e notizie di qualsiasi natura di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo incarico». Una sorta di curioso segreto professionale in atto pubblico in un ente in cui ci sono grosse mancanze sul fronte comunicativo.
    Gi.Ga.

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